A Roma oggi la manifestazione nazionale unitaria pacifista nella piazza che storicamente a Roma è sempre stata la piazza dei diritti, Piazza San Giovanni. Dopo la bella e partecipata manifestazione cittadina dello scorso 26 marzo in piazza dei Santissimi Apostoli, la Rete Italiana per la Pace ed il Disarmo, si è mobilitata ancora una volta, ed in scala nazionale per condannare la guerra in Ucraina, ma più in generale fermare tutte le guerre nel mondo.
Tante le associazioni coinvolte in questo evento, dai sindacati confederali, passando per l’ARCI, passando per Emergency, la rete degli studenti medi, l’unione degli universitari, ma anche tanta altre realtà civili, cattoliche, enti morali e partiti politici, tutti un uniti per condannare l’invasione russa, chiedere il ritiro immediato delle truppe ed aprire un negoziato condotto all’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Nel momento in cui si attende una tregua negoziale, che consente al contempo la creazione di corridoi umanitari, la piazza porta solidarietà alla popolazione civile, sfollati, profughi richiedendo per loro assistenza, protezione ed accoglienza in tutta Europa, senza distinzioni di lingua e di cultura.
La manifestazione di piazza San Giovanni è stato solo il primo evento di quelli previsti nel week end a Roma, un fine settimana in cui è previsto l’afflusso di oltre 50.000 militanti per la pace.
Dal palco Beatrice Fihn, premio nobel per la pace 2017, Maurizio Landini segretario generale della CGIL, Luciana Castellina, giornalista e scrittrice e tanti rappresentanti delle associazioni pacifiste ed ambientali riuniti sotto un unico messaggio: no alla guerra.
20.000 i manifestanti, ma forse più del doppio, che hanno colorato la piazza dopo essere partiti alle 13.30 da piazza della Repubblica. Bandiere e tanti cartelli contro Putin, ma anche contro la NATO e la richiesta dell’intervento dell’ONU nella mediazione bellica.
Una piazza piena, come non si vedeva da anni, ormai troppi anni, che sembra aver preso coscienza con la partecipazione di molti giovani e famiglie, oltre al movimento degli studenti medi e studenti universitari.