Sono passati quarant’anni dall’uscita del film “Un Sacco Bello” di Carlo Verdone. Un successo che ha legato intere generazioni, un film talmente visto e consumato da tutti, da essere imparato a memoria da tutti gli appassionati, un lavoro cinematografico d’esordio per il regista ed attore romano, che da solo vale una carriera.
E proprio tra Tufello, Val Melaina, Vigne nuove era collocato il ‘palo della morte’ un traliccio elettrico che oggi non esiste più, luogo di un appuntamento per la partenza per Cracovia, tra Enzo (no Renzo.. ENZO!!) e Sergio si incontrano per il viaggio estivo. Enzo, personaggio interpretato da Verdone, spavaldo in cerca di tante avventure, ed Enzo, interpretato da Renato Scarpa, timido, introverso, affatto convinto da quel lungo viaggio in terra polacca.
Una targa ricordo, apposta nei pressi del luogo dell’incontro del film a pochi metri dal reale punto, inaugurata dal presidente del III Municipio Giovanni Caudo e dall’assessore alla Cultura Christian Raimo alla presenza dei due attori nonostante il caldo estivo sono stati consacrati dai tantissimi fans presenti e radunati, come ogni anno quasi a scandire il tempo che ci separa dal capolavoro della commedia italiana benedetta da Sergio Leone, presente sul set del film ad affiancare il giovane Verdone.
“Questa targa la dedico a tutti voi, a questo quartiere – ha detto Verdone – quella scena girata qui ha avuto tanta poesia. Perché oltre che risate c’era poesia, un pizzico di malinconia e anche molta follia. Ve lo dedico con tutto il cuore”.
L’omaggio a Mario Brega, Florestano il vero nome di battesimo, è stato ricordato dai tanti presenti: personaggio simbolo di tantissimi film di Verdone e non solo, il cui ventiseiesimo anno dalla sua scomparsa ricade proprio in questi giorni.
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