Marta Bechis, palleggiatrice, 181 cm, 32 anni, nata a Torino, vestirà i colori giallorossi della Roma Volley Club nella prossima stagione.
Marta arriva a Roma dopo aver militato dal 2006 in serie A1 in diverse squadre, tra cui Novara, Firenze, Conegliano e Casalmaggiore nell’ultima stagione, guadagnandosi dal 2010 la possibilità di indossare anche la maglia della nazionale italiana senior.
Nel corso della sua carriera ha collezionato un palmarès straordinario, vincendo 2 Campionati italiani, 1 Supercoppa italiana, 1 Cev Cup, 1 Girls Cup, 1 Coppa di Lega.
Palleggiatrice eccellente, dotata di una leadership innata che abbinata alla sua consolidata esperienza sarà di grande aiuto per le compagne di squadra.
Non solo sport, pallavolo e prestigiosi trofei nella vita di Marta: laureata in “Design e Discipline della Moda” è ora iscritta al master di “Marketing & Sales”.
Le dichiarazionei di Marta Bechis
“Sono andata via da casa presto. Adoro Torino e mi piace, fuori stagione, scoprirla ogni giorno con la mia famiglia e con i miei amici. Firenze mi ha rubato un po’ il cuore ed è la mia seconda casa. La speranza è che Roma diventi la mia terza casa. Mi ha fatto molto piacere la chiamata di Roma. Credo sia giusto costruire un percorso che preveda il ritorno in A1 e ambisca anche a traguardi ancor più ambiziosi. Creare progetti è la soluzione vincente, costruire feeling e chimica di squadra, perché Roma possa consolidarsi nell’alto livello. Sono molto orgogliosa e contenta della mia carriera. Non è stato semplice. Lo sport è fatto di vittorie e sconfitte ma il bello dello sport agonistico è che si ricomincia sempre, dal giorno dopo, con la stessa adrenalina. Quando finirà l’adrenalina capirò che sarà arrivato il momento di smettere. Ogni vittoria è diversa. Forse l’emozione più intensa che ho sentito è stata quella per un terzo posto in Champions League con Novara. Ero una ragazzina, venni chiamata in campo a sostituire la palleggiatrice titolare. Giocai con Anzanello, Cardullo e altre campionesse, sugli spalti del Palazzo dello Sport di Murcia c’erano mio padre e mio fratello, da sempre i miei più grandi sostenitori, vincemmo la medaglia di bronzo. L’altra grande emozione è stata la vittoria del primo scudetto che ha avuto per me anche il sapore di rivalsa per come ero stata trattata da un allenatore prima del trasferimento a Conegliano. Come giocatrice mi dà moltissima soddisfazione la fase difensiva, anche se sembrerà strano per un palleggiatore. Credo sia il momento in cui una squadra si riconosce; è un segnale. È la fame di vittoria che ti spinge a lottare in difesa. A volte rinuncio per altruismo all’attacco di secondo tocco che dovrei, invece, sfruttare di più. Mi piace assistere le mie compagne. Sono una persona precisa che pretende tanto, in primis da sé stessa. Come sappiamo, arrivare alla perfezione è difficile, se non impossibile. Quindi, da un lato è uno stimolo continuo al miglioramento, dall’altro è un anche un limite. Nasco da un padre molto sportivo, familiarmente ci hanno portato a fare tante attività differenziate. Pratico altri sport in off-season, aiutano a rigenerarsi fisicamente e mentalmente. Amo mangiare, provare nuovi sapori, abbinare un buon vino con un buon piatto. Credo che questi piaceri contribuiscano a farci stare bene. Il gusto della tavola e dell’arte culinaria italiana li sento miei però mi controllo. Noi atlete lavoriamo con il nostro corpo, dobbiamo stare attente a dargli la benzina giusta per non appesantirlo. Non avessi giocato a pallavolo mi sarei legata al mondo del design e della moda. Mi è sempre piaciuta la creatività, sin da piccola. Dopo la laurea, continuo a studiare e a fare corsi di formazione. Un giorno, mi piacerebbe lanciare una mia collezione di moda. La squadra che si sta formando a Roma mi piace, vedo, come dicevo, una progettualità. Conosco queste giocatrici anche se non ci ho mai giocato insieme, sono forti e credo che formeremo un bel gruppo. Coach Cuccarini lo conosco dalla complicata esperienza di Caserta. Abbiamo vissuto cinque intensi mesi, affrontando le difficoltà insieme. Provo grande stima nei suoi confronti. A Roma ci sono venuta da turista, con la mia famiglia; non ci ho mai vissuto. Mi piace l’idea di poterla scoprire vivendoci, visitare i musei, passeggiare per la città. L’unica cosa che mi spaventa un po’ è il traffico. Spero che i tifosi ci seguano e ci supportino. Dopo due anni in cui i palasport sono rimasti vuoti e silenziosi, non vedo l’ora di entrare in un palazzetto pieno. Il pubblico fa la differenza e non è un modo di dire. È veramente il settimo giocatore in campo. La cosa più bella è avere tifosi che ci sostengono anche nei momenti di difficoltà. Sono certa che il pubblico di Roma, sotto la spinta de Il Branco, lo farà. Spero di poterli conoscere presto”.