Sono tanti i turisti che non sono potuti partire per raggiungere l’isola di Ponza dal porto di Anzio.
E’ una questione di pescaggio, di poca profondità del fondale nel porto di Anzio a tenere fermi gli aliscafi che collegano con l’Isola di Ponza. Un due giugno amaro, quello del sold out, della calura estiva al di sopra delle medie stagionali che ha portato i romani sul litorale per questo assaggio di estate, che tanto assaggio non è.
Una situazione che perdura dal 26 maggio, giornata in cui la Capitaneria di Porto ha emanato un’ordinanza che ha stabilito un pescaggio massimo di 3,10 metri, dieci centimetri in meno rispetto a quello degli Aliscafi della Vetor che non hanno pututo far girare le proprie eliche.
Una situazione che rischia di mettere in forse l’attività nautica della flotta in forza nel porto della cittadina balneare per tutta la durata estiva. Deve essere invatti trovata una ditta specializzata nel dragaggio della sabbia in eccesso. Forse i rilievi potranno essere fatti entro la metà di giugno salvo poi i lavori operativi nell’area portuale, ma qualora i rilievi stessi facessero emergere profondità ancora minori, un intervento di dragaggio diventerebbe di competenza regionale, casistica che prolungherà uteriormente il fermo turistico.
I rilevamenti batimetrici – spiegano dagli ufficidella Vetor – avrebbero dovuto essere eseguiti tra febbraio e marzo perché ci fosse il tempo per eseguire il dragaggio prima dell’inizio della stagione estiva. Già lo scorso ottobre la Capitaneria di porto aveva sollecitato un intervento per la messa in sicurezza dei fondali, ma nulla è stato finora fatto.
E questo si trasforma indubbiamente un danno economico per l’isola pontina, ma anche per la compagnia marittima che, ironia della sorte, non può neanche muovere gli aliscafi verso il porto di Formia, altro hub che collega la penisola all’isola di Ponza.
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