Biancocelesti ai quarti di Coppa Italia. Luis Alberto scala le gerarchie di Sarri, Maximiano ci prova. Felsinei solidi ma sterili in attacco.
Missione compiuta. La Lazio supera il Bologna e accede ai quarti di Coppa Italia, dove il 2 febbraio affronterà la vincente tra Juventus e Monza. Decisivo il secondo gol in due partite di Felipe Anderson. Il brasiliano, chiamato a sostituire l’infortunato Ciro Immobile, si adatta nella posizione da centravanti alla sua maniera. Tanto movimento e tocchi di qualità. Ma anche la capacità, per certi versi inaspettata, di trovarsi sempre al posto giusto al momento opportuno. Come il più navigato dei goleador.
Pipe ha deciso la partita con una zampata sotto misura alla mezzora del primo tempo. Bravo Pedro ad affondare il pressing e scippare il pallone all’incauto Sosa, sul vertice basso sinistro dell’area di rigore, mentre il Bologna si predisponeva ad avviare l’azione. Poi subito l’assist per il compagno brasiliano che, a due passi dal portiere nell’area di rigore sguarnita, ha avuto gioco facile a depositare la sfera in fondo al sacco. La gara si è decisa su questo episodio sfortunato. Ma la Lazio ha meritato vantaggio e vittoria finale perché ha tenuto sempre in mano la sfida, costruendo diverse occasioni pericolose soprattutto grazie alle sue due ottime mezzali. In crescita Milinkovic-Savic. Di nuovo acceso, e ben concentrato sulla Lazio spente le sirene di mercato, appare ora Luis Alberto. Lo spagnolo, che bisticcia sempre con Sarri, è però alla terza gara consecutiva da titolare e ha giocato una gara gagliarda in entrambe le fasi di gioco. Sue, nella ripresa, le conclusioni più pericolose con cui la Lazio ha sfiorato il raddoppio. Positiva anche la prova di Zaccagni che vive un grande momento di forma.
Il Bologna si è difeso con ordine, non lasciando grandi spazi agli avversari nemmeno dopo il vantaggio laziale. Perde la gara fondamentalmente per un episodio sfortunato. Però il calcio è molto semplice: se non si segna, non si possono vincere le partite. E i rossoblù non hanno quasi mai impensierito la porta del portoghese Maximiano, tornato tra i pali dopo mesi di riposo forzato alle spalle di Provedel. Barrow e Orsolini sono stati evanescenti: l’assenza di Arnautovic pesa tanto. Dalla mediana, guidata egregiamente da Dominguez, non sono sgorgati né palloni invitanti per l’attacco né sono spuntati incursori utili ad impensierire la retroguardia di Sarri. Che dedicherà una sigaretta al passaggio del turno. Anche se – siamo sicuri – dell’impiccio di giocare la Coppa Italia durante la settimana farebbe volentieri a meno.
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Le dichiarazioni di Felipe Anderson
“Non è mai facile sostituire Ciro Immobile che è un grande attaccante, il migliore per l’Italia, e ha segnato tante reti anche in Europa. Io faccio del mio meglio. Ho tanto da imparare in questo ruolo, come punta centrale, ma la squadra mi aiuta e con loro alle spalle posso fare del mio meglio. Il mio ultimo gol uguale a quello del derby? Sappiamo che ogni pallone può essere decisivo. Dunque dobbiamo restare sempre concentrati e lottare in ogni azione. Se in difesa marchiamo bene i nostri avversari – ha concluso il brasiliano nelle consuete interviste del dopo partita – a fine gara esultiamo tutti assieme”.
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Tabellino
LAZIO-BOLOGNA 1-0
LAZIO (4-3-3): Maximiano; Lazzari (66′ Marusic), Patric, Romagnoli (66′ Casale), Hysaj; Milinkovic (80′ Vecino), Cataldi (90’+2′ Marcos Antonio), Luis Alberto; Pedro (80′ Romero), Felipe Anderson, Zaccagni. A disp.: Provedel, Adamonis, Radu, Fares, Basic, Bertini, Cancellieri. All.: Maurizio Sarri
BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Cambiaso, Soumaoro (46′ Lucumì), Sosa, Lykogiannis; Schouten (46′ Medel, 66′ Pyyhtia); Orsolini (64′ Zirkzee), Dominguez, Moro, Aebischer (64′ Soriano); Barrow. A disp.: Bardi, Ravaglia, Posch, Zirkzee, Ferguson, Kasius, Amey. All.: Thiago Motta
Arbitro: Niccolò Baroni (sez. Firenze)
Marcatore: 33′ Felipe Anderson
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