Il Teatro Ambra Jovinellipresenta il suo cartellone di spettacolo a Roma. Il ritorno alla normalità dopo la pandemia ha fatto registrare la media degli incassi più alta mai registrata nonostante il numero degli abbonamento non sia ancora al livello prepandemico. Dunque si consolida il fatto che la sala sia la più frequentata della Capitale.
Un segno importante che incoraggia a rilanciare, proponendo un cartellone di altissima qualità, centrato principalmente sulla commedia colta e popolare e sulla grande prosa con un occhio lanciato verso il pubblico più giovane, under 30 attraverso una nuova formula di abbonamento e tariffe speciali per i biglietti .
Il cartellone 2023/2024 è come sempre caratterizzato dal gusto per l’intrattenimento intelligente, con spettacoli diretti da registi importanti, tra nomi affermati e artisti emergenti, come: Filippo Dini, Ferzan Ozpetek, Andrée Ruth Shammah, Marco Tullio Giordana, Marco Baliani, Ivan Cotroneo, Arturo Cirillo, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Angelo Longoni, Davide Sacco.
Grandi protagonisti della scena si alterneranno sul palco della storica sala dell’Esquilino. Tra gli altri: Filippo Dini, Anna Bonaiuto, Silvio Orlando, Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Francesco Montanari, Cristiano Caccamo, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Francesco Pannofino, Arturo Cirillo, Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi. Anche per questa stagione non mancheranno spettacoli dedicati alla stand up con particolare attenzione questa volta alla comicità al femminile grazie alla presenza di artiste come Teresa Mannino, Paola Minaccioni, Geppi Cucciari. Andrea Delogu, Francesca Reggiani, Serena Dandini, Martina Dell’Ombra (Federica Cacciola), Annagaia Marchioro, Germana Pasquero e Rita Pelusio.
Dopo aver creato, in oltre dieci anni di gestione, fondamenta forti, la stagione 2023/2024 rappresenta dunque per l’Ambra Jovinelli il momento per consolidare il proprio ruolo nel panorama teatrale nazionale, guardando con orgoglio ai risultati raccolti e puntando a continuare a crescere e a osare.
La programmazione si apre con il grande teatro grazie al debutto romano di Agosto a Osage County dal 18 al 29 ottobre. Premiata con il Pulitzer nel 2008, questa commedia di Tracy Letts, attore e drammaturgo americano poliedrico e pluripremiato, è oggi considerata una delle storie più sarcastiche e impietose sulle disfunzionalità della famiglia. Un viaggio sentimentale tra affetti, dispetti, segreti, cinismo e humour nero, che vedrà impegnato Filippo Dini, nelle vesti di regista e interprete, e Anna Bonaiuto nel ruolo che sul grande schermo fu di Meryl Streep, accompagnati da una grande compagnia di attori straordinari.
Dal 2 al 19 novembre vedremo il grande ritorno di Teresa Mannino, artista della risata e protagonista di alcuni degli show più riusciti dell’ultimo decennio di comicità, che con la sua ironica e raffinata virtù porta sul palco il nuovo, brillante spettacolo: Il giaguaro mi guarda storto. Dai racconti d’infanzia alla difficile relazione che abbiamo con l’attesa, dalla perplessità nei confronti degli animali umani alla stima per le formiche, il filo conduttore sarà il desiderio, stupore vitale che accende sogni, infuoca cuori e libera movimento.
Dal 22 novembre al 3 dicembre, dopo lo strepitoso successo di pubblico e di critica raccolto su tutti i palcoscenici di Italia, il grande Silvio Orlando torna a indossare i panni di Momò e ci conduce con leggerezza ed ironia attraverso le pagine del grande romanzo di Romain Gary, La vita davanti a sé. Un capolavoro “per tutti”, dove commozione e divertimento si inseguono senza respiro. Silvio Orlando, attore, tra i più amati dal pubblico, ci regalerà una interpretazione memorabile ridando vita a un romanzo intenso e ancora attuale, che racconta di vite sgangherate ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
Dal 6 al 17 dicembre Massimo Dapporto e Antonello Fassari, sono i protagonisti de Il Delitto di via dell’Orsina, diretto e adattato da Andrée Ruth Shammah. Una commedia nera, una macchina fatta di trovate, energia, divertimento. La piéce è uno degli atti unici più conosciuti di Eugène Labiche, padre nobile del vaudeville, talento prolifico e sopraffino capace di svelare, con indiavolate geometrie di equivoci e farse, il ridicolo nascosto sotto i tappeti della buona borghesia.
Il 18 dicembre Andrea Delogu, per la regia di Enrico Zaccheo, porta in scena 40 e sto, un folle spettacolo che racconta le donne alla soglia dei 40 anni: il giro di boa, la crisi e la rinascita, la libertà e le battaglie contro i luoghi comuni. Districandosi tra bizzarri pretendenti, traslochi, social, supermercati per single, Max Pezzali, paparazzi, viaggi, libri auto fogli di giornale…Andrea Delogu attinge a piene mani dalla sua vita privata, raccontandosi senza filtri in un esilarante flusso di coscienza in cui il pubblico si riconoscerà.
Il 20 e il 21 dicembre il teatro ospita un graditissimo ritorno: Geppi Cucciari interpreta Perfetta, l’ultimo monologo teatrale scritto da Mattia Torre, uno dei drammaturghi più influenti e attivi nella scena televisiva e teatrale italiana scomparso nel luglio del 2019, nel quale si racconta un mese della vita di una donna, scandito dalle quattro fasi del ciclo femminile. Una pièce nella quale trovano spazio sferzate di comicità e satira di costume, ma anche riflessioni più amare e profonde, in un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo.
Dal 26 dicembre al 7 gennaio, a grande richiesta, torna in scena Mine Vaganti, adattamento del celebre film che ha raccolto in questi anni di tournée un clamoroso successo segnando il debutto in teatro dell’amatissimo regista Ferzan Ozpetek. Una commedia dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori. La piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce.
Dal 10 al 21 gennaio Francesco Montanari e Cristiano Caccamo saranno i protagonisti di Sesto potere, scritto e diretto da Davide Sacco. Dopo il quarto potere della stampa e il quinto potere della televisione, un sesto potere, molto più sottile, molto più infimo, scivola tra gli smartphone, nelle notifiche Facebook e nelle stories su Instagram. Un potere invisibile, come è sempre invisibile chi lo comanda ed è sempre ignoto perché lo fa. Un pericolo nelle nostre mani, un lavaggio del cervello continuo, forse, un potere da cui nessuno di noi può scappare.
Dal 24 gennaio al 4 febbraio la scena sarà per Paola Minaccioni in Stupida show!, monologo di stand up comedy scritto da Gabriele Di Luca, anche regista insieme a Massimiliano Setti. Uno spettacolo firmato da Carrozzerie Orfeo per cuori coraggiosi, in cui la grande attrice ci accompagnerà nell’inconfessabile e nell’indicibile, nei nostri piccoli inferi quotidiani per dare voce a tutta quella follia e a quelle frustrazioni che ci abitano, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di confessare a nessuno.
Dal 7 al 18 febbraio un altro grande evento: Ferzan Ozpetek torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza.
Dal 21 febbraio al 3 marzo, in uno spettacolo scritto e diretto da Marco Baliani, Andrea Pennacchi indosserà la maschera di Arlecchino, un’icona internazionale della tradizione della commedia dell’arte, portandola dentro alla contemporaneità. Dal dissidio tra Arlecchino e il nostro mondo scaturiranno esilaranti situazioni ma, anche, dissacranti visioni e imperdibili scontri.
Dal 5 al 10 marzo va in scena Pà, la drammaturgia di Marco Tullio Giordana e di Luigi Lo Cascio, su testi di Pier Paolo Pasolini. Regia di Giordana e con protagonista lo stesso Lo Cascio, il monologo ci regala una cernita nell’opus pasoliniano immenso che non ha certo l’ambizione di dire tutto né fornire il quadro nemmeno abbozzato, ma di scegliere cosa i due artisti hanno scoperto di indispensabile, al punto da riassumerlo nel vocativo con cui lo chiamavano i ragazzi: a Pa’.
Dal 13 al 24 marzo, Alessio Boni insieme agli storici compagni di avventure teatrali Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, firma dopo I Duellanti e Don Chisciotte, la drammaturgia di Iliade – il gioco degli dei, per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre. Interpreti della piéce saranno gli stessi Alessio Boni e Marcello Prayer insieme a Iaia Forte e Francesco Meoni.
Il 26 e il 27 marzo ancora spazio alla comicità con Francesca Reggiani, protagonista di Spettacolare (voce del verbo): unracconto personale dell’attrice con uno sguardo come sempre sul mondo che viviamo, racconti e personaggi dalla satira di costume alla satira politica, tutto ciò che fa “spettacolare”.
Dal 3 al 14 aprile Francesco Pannofino porta in scena Chi è io? una commedia divertente e metafisica scritta e diretta da Angelo Longoni, un’indagine condotta sotto i riflettori e davanti alle telecamere, con presentatori vestiti di paillettes che rappresentano contemporaneamente lo show e la vita reale.
Dal 17 al 28 aprile Arturo Cirillo dirige, adatta e interpreta Cyrano de Bergerac, il grande classico di Edmond Rostand in una versione originalissima nella quale la musica avrà un ruolo centrale, un modo per raccontare la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori.
Dal 2 al 19 maggio Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi sono i protagonisti de Amanti, commedia brillante e divertente, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, sull’amore, sul sesso, sul tradimento e sul matrimonio, sulle relazioni di lunga durata e sulle avventure a termine, sul maschile e sul femminile, e in definitiva sulla ricerca della felicità che prende sempre strade diverse da quelle previste.
Dopo il clamoroso successo della passata stagione, il cartellone si chiude in bellezza con il ritorno dal 21 al 26 maggio di Serena Dandini che insieme a diverse attrici della stand-up comedy, “spalleggiata” da Martina Dell’Ombra, propone Vieni avanti cretina, Next!, un format teatrale interamente dedicato alla comicità al femminile che trae ispirazione per il titolo dalla battuta del varietà «Vieni avanti, cretino», resa famosa dai Fratelli De Rege. Un gioco, una provocazione per ricordare che dietro a una grande cretina spesso si nasconde una donna troppo intelligente.