A partire dal 5 ottobre, le sale cinematografiche accoglieranno gli spettatori in una spirale di eventi misteriosi e avvincenti con “Good Vibes”, l’attesissimo fanta-thriller diretto da Janet De Nardis. La regista, nota anche come sceneggiatrice, attrice e conduttrice, offre al pubblico un film che racconta il fascino ambiguo della tecnologia e delle possibilità quasi infinite che offre.
Il cast stellare comprende Caterina Murino, Vincent Riotta, Nicola Pecci, Ludovico Fremont e vede anche la partecipazione di Mimmo Calopresti.
La trama si incentra su un singolare smartphone, capace di replicare in tempo reale il contenuto di qualsiasi altro telefono con il semplice inserimento del suo numero. Questa bizzarra capacità offre all’utilizzatore un potere enorme, dando accesso immediato a conti correnti, email, messaggi e persino la possibilità di spiarne la vita in tempo reale attraverso la fotocamera. Un dispositivo che, come l’anello di Tolkien, esercita un’attrazione morbosa e quasi magnetica su chiunque ne venga in possesso.
Il film si sviluppa attraverso cinque storie intrecciate, ognuna delle quali esplora le profondità della psiche umana, i desideri oscuri e la tentazione di dominare la vita altrui sfruttando il potere quasi divino offerto dallo smartphone. La domanda che si pone è: cosa farebbe una persona normale se avesse accesso ai segreti più intimi di chiunque?
Con una struttura narrativa episodica, “Good Vibes” tocca temi di grande risonanza sociale, come la violenza sulle donne e il bullismo, ma soprattutto, mette in luce il pericolo dell’abuso tecnologico e le problematiche legate alla privacy nell’era digitale.
Interessante è la scelta di girare il film in Calabria, precisamente nella città di Reggio Calabria e nelle sue vicinanze. Questa decisione non solo arricchisce la pellicola con paesaggi mozzafiato, ma rappresenta anche un esempio di come il cinema possa valorizzare e promuovere le bellezze del territorio italiano. La Fondazione Calabria Film Commission, presieduta da Anton Giulio Grande, ha supportato attivamente la produzione, dimostrando l’importanza di unire la cultura cinematografica ai luoghi storici e panoramici della regione.
“Good Vibes” si preannuncia come un film che cattura, inquieta e invita alla riflessione sul nostro rapporto con la tecnologia, sulla nostra curiosità e, in ultima analisi, sui nostri valori. Un film da non perdere, in particolare in un’epoca in cui la linea tra reale e virtuale sembra diventare sempre più sottile.