La domenica appena conclusa porta con sé le prime due classiche della stagione. Sotto il caldo sole romano sono andate in scena due delle corse più antiche del galoppo romano, il premio Parioli ed il Regina Elena. Più di 5000 spettatori per assistere allo spettacolo delle corse nell’impianto romano. Il Parioli ha visto Melfi confermare le attese tra i maschi, mentre il Regina Elena ha avuto in Beenham la sorpresa di giornata.
Melfi, maschio baio della Scuderia Chelsea Srls, ha regalato la prima vittoria in questa corsa, sia al suo interprete, Dario Di Tocco, sia al team di Cristina Brivio ed Endo Botti. I due protagonisti del premio Pisa, Mr Darcy e Midnight Mask, hanno imposto un gran ritmo sui1600mt della pista grande, il bottiano si è posizionato alle loro spalle per poi sfoderare una poderosa progressione lungo gli ultimi 400mt della dirittura romana. Solo Maturlo ha provato ad impensierire Dario di Tocco ed il suo allievo, trovando però una feroce resistenza fin sul palo. Arrivo non senza qualche incertezza, perché c’è stato un rechiamo da parte dei commissari, dovuto ad una frustata fortuita di Dario di Tocco ai danni del suo avversario Maturlo, montato da Andrea Mezzatesta. Dopo più di mezz’ora di analisi, l’arrivo è stato confermato con Melfi primo, Maturlo secondo ed il tedesco Ghorgan al terzo.
Endo Botti e Cristina Brivio non sono estranei a corse così importanti, ma per loro è il primo Parioli da allenatori.
“Il cavallo è andato veramente bene, ha molta testa quindi lo iscriveremo nel Derby, perché non nego che secondo me potrebbe arrivare ai 2200mt del Nastro Azzurro”
Dario Di Tocco lo scorso anno si è regalato il 140° Derby Italiano e quest’anno si porta a casa anche le 2000 ghinee.
“Tende un pochino a cercare i cavalli negli ultimi metri, ma semplicemente perché è un agonista e cerca lo stimolo per reagire. Vorrei provarlo al mattino per vedere se riuscirà a raggiungere la distanza del Derby, ma so che è un campione”
Il Sig. Trasi, proprietario di Melfi si divide tra trotto e galoppo, ma anche per lui si tratta della prima classica italiana.
“Il cavallo è stato eccezionale, vincere una corsa del genere è un’emozione stupenda. Amo il galoppo, la storia, la cultura, la letteratura di questa disciplina, qui trovo dei punti di interesse che forse travalicano il trotto. Vivendo in Inghilterra, respiro ippica ogni giorno e riuscire a portare in Italia la mia passione ha un sapore diverso”
Tempo di prime volte anche per la protagonista del Regina Elena, la prova gemella del Parioli riservata alle femmine. A spiccare su tutte è l’allieva Matteo Belluscio, Beenham, allenata da Fabio Boccardelli e montata dal veterano Germano Marcelli. L’importata inglese ha regalato la prima classica della carriera a proprietario, allenatore e fantino, colpendo a quota 61, come nelle più belle favole della nostra ippica. La piccola allieva del team Boccardelli è stata gestista egregiamente da Germano Marcelli, che ha dosato bene la velocista, senza farle pesare la distanza al limite delle sue caratteristiche [la giovane 3 anni ha sempre corso dai 1000mt ai 1200mt n.d.r ]. Finale emozionante con Beenham che vince per una testa resistendo a Calle Almazora e Grand Saxon, sul traguardo questo era l’ordine d’arrivo, modificato poi dai commissari per una scorrettezza di Calle Almazora su Grand Saxon che si è vista spostata dal terzo al secondo posto.
Per l’esperto Germano Marcelli era la prima classica in carriera.
“Ho montato Beeham in lavoro la mattina ed ho avuto subito la sensazione che potesse fare qualcosa di speciale. Ovviamente lo schema di corsa è stato fondamentale e sono riuscito a gestirla al meglio. L’emozione è indescrivibile, non trovo ancora le parole.”
Il lavoro di squadra paga sempre, anche per Matteo Belluscio si tratta della primissima corsa di gruppo vinta da proprietario.
“Questo in realtà è uno sport di squadra, ringrazio tutto il team che c’è dietro una vittoria del genere. Un piccolo proprietario come me, attraverso la passione dei ragazzi che lavorano in scuderia può realizzare sogni del genere, vorrei che passasse prepotente questo messaggio, perché questo è uno sport che ti fa sognare”