Ottocento ottanta faldoni, con centocinquanta documenti in media ognuno, racchiudono l’evoluzione della società romana nell’ambito sportivo da quando Roma divenne Capitale d’Italia ad oggi, questo il tesoro custodito nell’Archivio storico del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo che è stato inaugurato alla presenza del presidente Daniele Masala, di tutto il Consiglio Direttivo e della figlia di Bruno Delisi, Cinzia, a cui l’Archivio è intitolato. L’archivio è arricchito da un ampio fondo fotografico con immagini anche dell’800.
Due testimonianze mostrate alla numerosa platea dei Soci e ospiti da Claudio Rafanelli sono state la stampa della palazzina del Circolo del 1883 e la Guida Monaci del 1872 con la descrizione dell’appena fondato Circolo. Gli interventi di Sabrina Mingarelli, dirigente del MIC, Gregory Alegi storico, e Donato Tamblé dirigente della Società italiana storia dello sport sono stati moderati da Fausto Milano, presidente della Commissione Cultura del Circolo. Ed hanno dimostrato, tra l’altro, come è cambiata la società sportiva in questi più di 150 anni di storia. Come era frequentato il Tevere, dalla nobiltà romana di un tempo ai professionisti di oggi, è solo una delle informazioni ricavate dall’incontro. A seguire è stato presentato il libro di Bruno Delisi “Ma le barche hanno un’anima?”, rassegna di tutte le barche da canottaggio in legno del circolo.