Quando sono tornato ai Campionati Europei dopo mezzo secolo (fa impressione a scriverlo!), ho ripensato allo stadio Olimpico gremito di gente con le imprese di Pietro Mennea nei cento e duecento metri (c’era Valerij Borzov che gli tolse l’oro nella gara regina); la galoppata a morire di Marcello Fiasconaro negli ottocento, con l’ultima curva spezzata in due dal kick devastante di Luciano Susanj; la notte di Sara Simeoni al cospetto di Rosemarie Witschas; il bronzo di Pippo Cindolo nei diecimila…
Avevamo vinto molto di meno che in queste due prime giornate, dove stiamo facendo man bassa di medaglie (mentre scrivo ecco che arriva Yeman Crippa con Pietro Riva alle spalle nella mezza maratona: un altro oro e un argento che issa l’Italia in cima al medagliere senza rivali a contenderla), eppure l’Olimpico era quasi sempre pieno e facile da raggiungere grazie al basso costo dei biglietti. E’ pur vero che questi Europei cadono alle porte delle olimpiadi di Parigi, ma non si può vedere lo stadio di Berruti e Mennea con tremila persone. Meglio è andata il secondo giorno con Mattia Furlani nella pedana del lungo, argento dietro al perfetto e puntuale Tentoglou, e Marcell Jacobs ai blocchi dei cento metri, senza dimenticare Leonardo Fabbri nel peso e Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli: altre medaglie a profusione. Mi torna in mente lo stadio olimpico di Rio de Janeiro, vergognosamente semivuoto per tutti i giorni dell’atletica, tranne per le comparse di Usain Bolt e quelle di ThiagoBraz, il brasiliano oro nel salto con l’asta.
Si spera solo che questa messe di medaglie azzurre possa far tornare la gente allo stadio. Stiamo dominando la rassegna continentale in modo imbarazzante, tanto da aspettarci una conferma alle Olimpiadi, o per lo meno tanto da inculcare nella testa dei nostri atleti, comprese Antonella Palmisano e Nadia Battocletti, che a Parigi si può anche sognare. Sarà vera gloria ai Giochi, o questi Europei non avranno impensierito troppo il resto del mondo? Jacobs ha vinto con 10”02, il ventitreesimo tempo dell’anno in corso (davanti c’è il giamaicano Seville con 9.82); meglio hanno fatto Fabbri nel peso con 22,45, e Simonelli con un inimmaginabile 13”05 nei 110 hs, partendo da 13”33 lo scorso anno. Per il momento allarghiamo le tasche e infiliamoci tutte queste medaglie, male non fanno per le prossime olimpiadi, basta non arrivare a Parigi troppo appesantiti o sazi di vittorie, in Francia dovremo duellare con tutto il mondo, soprattutto contro gli Stati Uniti.
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