Giovedì sarà il giorno del conferimento della bandiera tricolore per le Olimpiadi di Parigi da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a colui che sarà il rappresentante della squadra azzurra davanti a tutto il mondo: Gianmarco “Gimbo” Tamberi.
Gli Europei di Roma, oggi con le ultime gare in programma, non sono stati solo dei test a livello agonistico. Abbiamo visto gli atleti piangere, ridere, esultare o sentirsi male dietro le quinte. Ma li abbiamo visti anche abbracciarsi tra loro, parlare, consolare e divertire avvolti da bandiere o avvolti da barriere di tensione.
Non solo allenatori, preparatori, massaggiatori, medici e fisioterapisti al seguito delle corti sportive, abbiamo visto anche un trentaduenne con la barba mezza fatta, anzi letteralmente fatta a metà, andare ad applaudire di volta in volta i suoi compagni schierati sul podio, a volte con veri e propri foto-bombing, ovvero col il suo viso spuntare da dietro anche negli scatti delle premiazioni.
La figura che calcisticamente è il collante, quella del Capitano, si, con la maiuscola, perché lo abbiamo osservato all’Olimpico di Roma, lo stesso stadio che ha visto crescere un altro grande campione, lo ha visto mietere successi, non solo sul terreno di gioco, ma soprattutto in veste di Capitano, ruolo riconosciuto non solo nella città di Roma, ma in tutto il mondo, il ruolo che viene cantato dal tifo ben scandito “Un Capitano, c’è solo un Capitano”, il rappresentante, quello che rassicura, colui che tutela, il personaggio che è un Leader, sul terreno di gioco come in pedana.
E se per tanti anni anni la sud ha incoronato quel campione del mondo fino all’ultima partita contro il Genoa, ieri sera la curva è esplosa di nuovo verso il “Capitano” della nazionale di Atletica prima, durante e dopo la prestazione migliore dell’intero anno davanti al suo pubblico, pur sapendo che, probabilmente, quelle di Parigi, saranno le ultime olimpiadi a vederlo in pista. E’ alla sud che Gimbo chiede di alzare il volume prima dei suoi salti, è alla sud che rivolge saluti, si inchina, mostra i muscoli e manda i cuori, è alla sud che indica dopo aver scavalcato l’ambito traguardo, come a dedicare il successo, a condividerne il trionfo. perché un Capitano pensa alla sua squadra ma anche a tutto il contorno.
Benvenuto Capitano!