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Il murales di Paola Egonu deturpato. Quel razzismo duro a morire

Integrato è chi è nato e gioca e vince per e con l’ Italia, o chi si arma di vernice e deturpa il murales comparso davanti al Coni, dedicato a Paola Egonu, all’impresa azzurra con l’ oro olimpico nel volley? L’inno contro il razzismo, è durato nella sua colorata bellezza solo un giorno? Un dilemma mi preme da quando mi è arrivata la notizia. Integrate per Bruno Vespa, che ha suscitato anche la reazione dell’Usigrai, sono le nere italiane olimpioniche fresche di medaglia: Egonu e Myriam Sylla.


Un quesito mi ronza in testa. E chi ha deturpato il murales della street Artist Laika che ritrae
l’azzurra in azione , e sotto di lei la scritta “italianità” che recita con impresso sulla palla le scritte: “Stop razzismo, odio, xenofobia, ignoranza” cosa è, mi chiedo? Un disintegrato, nello spirito e nei gesti.
Michael Jackson ha impiegato soldi, tempo e sedute mediche per diventare bianco, lo aveva scelto e deciso lui. Una notte romana ed un pennello in mano a “disintegrati” hanno cancellato un artistico inno alla vittoria, alla libertà all’italianità.

Il murales deturpato
Il post del ministro Abodi
Particolare del murales “Stop Racism”

“Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti ‘patrioti’ che non accettano un’Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli” aveva detto Laika. Che dopo il gesto vandalico ha aggiunto sul suo Instagram: “Il razzismo è un cancro brutto da cui l’Italia deve guarire”.
Uno dei primi politici a farsi sentire e a mandare un abbraccio alla Egonu è Alessandro Onorato, Assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi di Roma Capitale che dichiara: “L’episodio, non isolato visti i casi di cronaca dei giorni scorsi, conferma come i problemi del razzismo e della discriminazione siano purtroppo ancora ben radicati nella nostra società. Il gesto non va quindi sottovalutato e bisogna prendere nettamente le distanze.
Mando un abbraccio alla nostra grande campionessa, Paola, che è un vanto per il nostro Paese e un esempio per tutte le bambine e i bambini che praticano sport”.
Ora aspettiamo di conoscere i connotati, bianchi o rosa, del o dei “disintegrati”, autori del gesto vandalico.

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