Una deviazione fortuita e un colpo di testa da manuale: così la Roma di Ivan Juric riesce a battere il Venezia di Eusebio Di Francesco con un 2-1 che rilancia le speranze dei giallorossi in campionato. Nonostante un primo tempo dominato dai lagunari, la squadra capitolina ha saputo sfruttare al meglio gli episodi favorevoli, portando a casa tre punti fondamentali per la corsa al quarto posto.
La partita è stata un viaggio all’inferno e ritorno, con pochi segnali positivi, se non quelli legati alla vittoria. I giallorossi sono apparsi come un cantiere aperto, con difetti di organizzazione e un gioco che ancora stenta a trovare fluidità, ma alla fine è bastato approfittare degli errori del Venezia per conquistare il secondo successo consecutivo. Questa vittoria potrebbe rappresentare un punto di svolta, ma resta chiaro che il lavoro da fare per Juric è ancora tanto.
La partita è stata, per lunghi tratti, dominata dal Venezia. Il primo tempo ha mostrato una squadra giallorossa in difficoltà, incapace di reagire alle azioni offensive degli uomini di Di Francesco. Nonostante un possesso palla nettamente favorevole (72% nei primi 45 minuti), la Roma ha subito il ritmo e l’organizzazione del Venezia, che ha creato pericoli continui.
Gli attacchi dei veneti sono stati una costante minaccia per la difesa giallorossa, con Pohjanpalo che ha trovato la rete del vantaggio al termine di un’azione ben orchestrata. Oristanio e Ellertson hanno sfiorato più volte il raddoppio, ma un salvataggio miracoloso di Mancini ha mantenuto la Roma in partita. Tuttavia, le preoccupazioni principali per i tifosi giallorossi non riguardavano solo la fase difensiva: in avanti, la squadra sembrava spenta, con un Soulé che non riusciva a incidere e un Pellegrini visibilmente non al meglio della condizione fisica.
Il secondo tempo è iniziato sulla falsariga del primo: il Venezia continuava a creare occasioni, mentre la Roma manteneva il possesso palla senza però riuscire a essere pericolosa. L’annullamento del gol del raddoppio di Haps per fuorigioco ha rappresentato il punto di svolta. A quel punto, Juric ha deciso di cambiare: dentro Pisilli e Baldanzi, fuori Koné e Mancini, e un nuovo modulo con la difesa a quattro. Con la freschezza dei giovani in campo, la Roma ha cominciato a spingere con più convinzione, cercando il pareggio.
L’ingresso di Pisilli ha dato una scossa alla squadra, con il giovane centrocampista che si è subito messo in evidenza per dinamismo e intensità. Tuttavia, è stato un tiro sfortunato di Cristante, deviato da Busio, a dare alla Roma il gol dell’1-1. Da lì in avanti, la Roma ha preso coraggio, mentre il Venezia ha iniziato a calare fisicamente.
Il gol decisivo è arrivato a nove minuti dalla fine, quando Pisilli, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Paredes, ha staccato di testa con precisione, regalando il 2-1 alla Roma. Un gol che ha confermato la fiducia che Juric ripone nei giovani talenti del vivaio, come evidenziato dalle sue parole a fine gara: “Pisilli ha una voglia incredibile di migliorare, si allena con grande intensità ed è un ragazzo con un margine di crescita enorme.”
Se da una parte la Roma ha potuto esultare per i tre punti, dall’altra il Venezia può recriminare per le numerose occasioni sprecate. La squadra di Di Francesco ha mostrato un calcio brillante e organizzato, ma alla fine ha pagato a caro prezzo due episodi sfortunati. La deviazione di Busio e la disattenzione difensiva sul gol di Pisilli sono stati fatali per una squadra che, sul piano del gioco, ha fatto vedere cose molto positive.
Il Venezia ha dominato per lunghi tratti, dimostrando di avere le idee chiare su come fare male all’avversario. La rapidità nelle transizioni e la pericolosità sugli esterni sono stati i punti di forza, ma alla fine è mancata la concretezza sotto porta e una maggiore attenzione in fase difensiva nei momenti chiave della partita. Di Francesco può comunque essere soddisfatto della prestazione, anche se il risultato finale non premia i suoi uomini.
La Roma di Juric è ancora lontana dall’essere una squadra pronta per competere ai massimi livelli. I problemi tattici e di organizzazione visti contro il Venezia sono un segnale di come ci sia ancora molto lavoro da fare, soprattutto per quanto riguarda l’equilibrio tra i reparti. La difesa è apparsa spesso in affanno, mentre l’attacco ha faticato a trovare spazi e a creare occasioni pericolose.
Ma il fatto che la Roma sia riuscita a vincere una partita così complicata è un segnale di carattere e di crescita, soprattutto per i giovani come Pisilli, che stanno iniziando a ritagliarsi un ruolo importante all’interno della squadra. Juric ha dimostrato di saper gestire bene i talenti emergenti, e questo potrebbe essere un fattore decisivo per il futuro della Roma.