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La tradizione dell’8 dicembre: il Papa onora la Madonna a Roma tra preghiera, cantieri e speranza per il Giubileo

Papa Francesco

Papa Francesco

foto: Riccardo Piccioli

Come ogni anno, l’8 dicembre si rinnova la tradizione del Pontefice di rendere omaggio alla Vergine Maria a Roma. In occasione della solennità dell’Immacolata Concezione, Papa Francesco ha deposto una corona di fiori ai piedi della colonna sormontata dalla statua della Madonna, in piazza Mignanelli, adiacente a piazza di Spagna. Prima di questo gesto, il Santo Padre aveva fatto tappa alla Basilica di Santa Maria Maggiore, sostando in preghiera dinanzi all’icona della Salus Populi Romani, emblema di una devozione mariana profondamente radicata nella storia e nella spiritualità della Città Eterna.

Ad accoglierlo nella storica piazza romana, il sindaco Roberto Gualtieri e il vicario per la diocesi di Roma, monsignor Baldo Reina, recentemente elevato alla dignità cardinalizia nel Concistoro di sabato. È stato proprio nel cuore di questa cornice solenne che Papa Francesco ha proposto una riflessione sul senso del Giubileo, la cui apertura è prevista per la vigilia di Natale. “Senza volerlo, rischiamo di essere presi totalmente dall’organizzazione, dalle cose da fare,” ha affermato il Pontefice, ricordando come l’Anno Santo debba rappresentare soprattutto un tempo di rinascita spirituale, perdono e liberazione sociale. Il Papa ha espresso l’esigenza di non soffocare la grazia giubilare tra impegni e progetti materiali, elogiando al contempo il lavoro del sindaco di Roma, chiamato a far fronte alle esigenze pratiche di una città in fermento. “Preghiamo per il Sindaco che ha tanto lavoro,” ha aggiunto il Papa, quasi a voler fornire un incoraggiamento diretto alle autorità locali.

Il tema dei “cantieri” è stato centrale nella riflessione pontificia. Roma, in attesa del Giubileo, è attraversata da interventi di ristrutturazione e ammodernamento che creano non pochi disagi. Lo stesso Francesco, interpretando i sentimenti di molti cittadini, ha riconosciuto il peso di questi lavori, ma ne ha colto anche il significato più profondo: “È segno che Roma è viva, si rinnova, cerca di adattarsi alle esigenze, per essere più accogliente e più funzionale”. L’invito del Papa è però quello di non dimenticare ciò che conta maggiormente: i “cantieri dell’anima”. Oltre le opere esterne, l’Anno Santo deve essere l’occasione per un rinnovamento interiore, un percorso di preparazione spirituale ed etica che coinvolga le famiglie, le relazioni e la società intera.

Dopo aver salutato i fedeli radunati in piazza di Spagna, la giornata del Pontefice ha riservato anche una visita a sorpresa a Palazzo Cipolla, lungo via del Corso, dove è esposta la “Crocefissione bianca” di Marc Chagall, opera simbolo di speranza realizzata a seguito dei tragici eventi della Notte dei cristalli nel 1938. Tra l’incredulità dei passanti intenti allo shopping prenatalizio, Papa Francesco ha sostato alcuni minuti in contemplazione silenziosa del dipinto, quasi a voler richiamare, anche attraverso l’arte, il senso profondo di un Giubileo che non si esaurisce nei gesti esteriori, ma chiede di essere vissuto come esperienza di rigenerazione interiore e riconciliazione.