La Sala Umberto si prepara ad accogliere, dal 7 al 12 gennaio 2025, “Il Professionista”, una dark comedy firmata da Tommaso Agnese che esplora con coraggio e profondità temi universali come la violenza, il maschilismo, la redenzione e l’impossibilità di sfuggire al proprio passato.
Protagonista della pièce è Aron (interpretato da Luigi Di Fiore), un sicario professionista che ha costruito la propria esistenza intorno alla freddezza e alla spietatezza richieste dal suo lavoro per la criminalità organizzata. Tuttavia, dietro la maschera dell’uomo di ghiaccio si cela un’anima tormentata, stanca di un mondo fatto di sangue, paura e precarietà.
Aron trova una via di fuga quando incontra Giuli (interpretata da Claudia Vismara), una giovane cantante dal talento magnetico. Tra i due nasce un amore travolgente, capace di far sperare Aron in un futuro diverso, lontano dalla violenza. Ma il passato è un’ombra che non si dissolve facilmente: Aron viene rintracciato dai suoi aguzzini, e Giuli, spaventata e delusa, sceglie di andarsene.
Da quel momento, Aron precipita in una spirale di dubbi e fallimenti. Il suo confronto con il proprio io esistenziale (interpretato da Edoardo Purgatori) diventa una lotta interiore che lo porta a commettere errori fatali. Durante una missione fallimentare, che prevede l’uccisione di un predicatore (interpretato da Antonino Iuorio), Aron si ritroverà nuovamente faccia a faccia con Giuli. Sarà l’occasione per un riscatto finale o per l’inevitabile resa dei conti?
La regia di Tommaso Agnese costruisce un universo teatrale che oscilla tra la cruda realtà dei bassifondi urbani e momenti di sospensione quasi onirica. Il mondo di Aron è un luogo dove maschilismo, violenza e disperazione si intrecciano senza sosta, lasciando poche vie di fuga. Ma l’amore, pur nella sua fragilità, rappresenta una luce nel buio, una speranza che però rischia di trasformarsi in un’illusione irraggiungibile. Il personaggio di Aron lotta con tutte le sue forze per cambiare, ma il peso delle sue azioni passate sembra incatenarlo a un destino già scritto.
Il regista affronta i temi con una sensibilità particolare, giocando su diversi livelli di comunicazione. Il primo è rappresentato dal rapporto diretto con il pubblico, al quale Aron si confida apertamente, raccontando paure, fragilità e speranze, quasi come se gli spettatori fossero suoi confidenti silenziosi. Il secondo livello riguarda il mondo esterno, dove gli altri personaggi incarnano tutte le ombre e i fantasmi dai quali Aron cerca disperatamente di fuggire. Infine, c’è la dimensione femminile rappresentata da Giuli, una figura che incarna sia la speranza che la vulnerabilità, ma anche la forza di una donna che cerca di difendersi in un mondo predatorio e segnato da false promesse.
Le musiche originali di Stefan Larsen accompagnano e arricchiscono la narrazione, dando vita a un universo sonoro poliedrico e dinamico. Lo spettacolo si apre con atmosfere noir, dominate dalle note malinconiche di un clarinetto, per poi evolversi in canzoni Retro Disco accompagnate da sintetizzatori vintage che richiamano l’estetica degli anni ’80. A queste si aggiungono duetti per piano e voce che richiamano lo stile della musica popolare anni ’30, fino a culminare in sequenze moderne caratterizzate da un sound design capace di trasportare lo spettatore in dimensioni sospese tra realtà e sogno.
“Il Professionista” non è solo una storia di crimine e redenzione, ma un viaggio intimo e profondo nell’animo umano. Parla di speranza e disillusione, di amore e perdita, di coraggio e fallimento. Il pubblico della Sala Umberto sarà testimone di un percorso emotivo che lascerà il segno, grazie a una regia essenziale ma potente, interpretazioni intense e una colonna sonora che è parte integrante della narrazione.
Dal 7 al 12 gennaio 2025, “Il Professionista” aspetta solo di essere scoperto. Un consiglio? Preparatevi a lasciarvi coinvolgere fino all’ultimo respiro.