La decima edizione del Talent Prize 2017, è stata inaugurata oggi al Macro di via Nizza a Roma. Il premio internazionale di Arti visive per giovani artisti, presenta al pubblico le opere del vincitore, dei finalisti e dei premi speciali votati da una giuria composta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione; Ludovico Pratesi, Curatore e critico d’arte; Federica Pirani, storica dell’arte e responsabile della programmazione mostre della Sovrintendenza capitolina; Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli e della Fondazione Pastificio Cerere; Anna d’Amelio Carbone, direttrice della Fondazione Memmo Arte Contemporanea; Rocco Guglielmo, direttore artistico del Museo Marca di Catanzaro; Guido Talarico, direttore ed editore di Inside Art. Si sono uniti quest’anno anche sette nuovi giurati: Peter Benson Miller, Direttore artistico dell’American Academy in Rome; Joachim Blüher, Direttore dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo; Fabio Cavallucci, Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato; Giovanni Giuliani, Presidente Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea Roma; Gianluca Marziani, Direttore Artistico Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto; Charlotte Morel, Direttrice delle Arti Visive nella città di Lille; Chiara Parisi, Curatrice mostre d’arte contemporanea a Villa Medici; Roberta Tenconi, Curatrice Pirelli Hangar Bicocca Milano.
L’opera vincitrice intitolata “Carta da parati” di Davide Monaldi, è un trompe l’oeil attraverso il quale l’artista ha donato tridimensionalità a un elemento bidimensionale, attracerso l’esplorazione delle potenzialità di un materiale come la ceramica.
In esposizione, oltre al vincitore Davide Monaldi, ci sono i nove finalisti, rappresentanti dei diversi linguaggi delle arti visive: tra le installazioni Davide Allieri con “Billdor”, Marco Strappato con “Untitled (Ground)”, Jacopo Rinaldi con “Circuito chiuso. Estratti da Harald Szeemann nel suo archivio”, e Luca Resta con “Superposition”.
Per la sezione scultura Simona Andrioletti, con l’opera “Belvedere”. Mentre per la categoria fotografia Cosimo Veneziano, con “The Monument in the age of Berlusconi”, e Alberto Sinigaglia con “Cloud#Teapot”. Per i video ci sono Simone Cametti, con l’opera “Tina”, e il tedesco Patrik Thomas con “Hotel Desterro”.
Insieme al vincitore e ai finalisti, la mostra presenta anche i vincitori dei Premi Speciali, assegnati dagli sponsor del Premio. Primo fra tutti la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che ha scelto con il lavoro “Between Nations”.
Il premio speciale UTOPIA, società italiana leader nei servizi integrati di Relazioni istituzionali, Comunicazione, Affari legali & Lobbying, è stato assegnato al collettivo IOCOSE con l’opera “Drone Memorial”.
«Il volo – racconta Giampiero Zurlo, Presidente e Amministratore Delegato di UTOPIA – è sempre stato uno dei più grandi sogni realizzati dall’uomo, un’Utopia divenuta realtà. Con l’utilizzo dell’innovazione tecnologica più evoluta, l’uomo è riuscito ad andare oltre l’Utopia, arrivando a creare i droni, velivoli senza pilota guidati da remoto. L’opera di IOCOSE ricorda tuttavia che il perseguimento delle più grandi Utopie è fatto anche di cadute, di fallimenti. E sarebbe un errore interpretare il fallimento nella sua sola accezione negativa. Nelle culture economiche più progredite, come quella americana, oggi il fallimento è considerato uno degli ingredienti fondamentali del successo. Si pensi al motto reso famoso da Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook: “FailHarder”. Fallisci più forte. Ecco perché l’opera “Drone Memorial” ha la capacità di racchiudere in sé tutti gli elementi di cui è fatta una grande Utopia».
Mentre la scelta di SpazioCima, vivace realtà romana che ospita mostre ed eventi legati alla cultura contemporanea, è ricaduta su Diego Miguel Mirabella con l’opera “Quello che non ti fa dormire la notte”.
«L’opera di Diego Miguel Mirabella – dichiara Roberta Cima mi ha colpito perché racconta la figura dell’artista e il suo rapporto con il profondo momento creativo. E lo fa con una poesia che mi ha sorpreso, recuperando e sviluppando una tecnica davvero sopraffina, quella delle Zellige marocchine, che richiama l’antica pratica del mosaico. Un lavoro che rivela una grande maturità artistica e una accurata ricerca. Mirabella è un talentuoso artista al quale sono onorata di dare il Premio Speciale SpazioCima, confermando così la nostra mission: quella della costante ricerca di nuove contaminazioni artistiche. Un obiettivo che ci avvicina all’essenza del Talent Prize, al quale quest’anno sono molto contenta di aver partecipato».
Infine, l’editore di Insideart, Guido Talarico, ha assegnato il Premio Inside Art a Fabrizio Bellomo per la serie di ritratti “Untitled”.
«I codici colore dei pixel ricopiati a mano per formare ritratti di personaggi non banali delle cronache odierne danno vita, attraverso un gesto ripetuto per migliaia di volte, a un’opera geniale e schizofrenica che rende Bellomo un artista originale, la cui ricerca creativa fa da cesura tra il mondo degli atomi e quello dei bit, tra il vecchio e il nuovo mondo. Per queste ragioni lo abbiamo scelto come vincitore del premio speciale Inside Art».
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