Al Teatro 7 di Roma va in scena una delle storie più affascinanti e poetiche della drammaturgia contemporanea: “Novecento”, il monologo scritto da Alessandro Baricco, che continua a emozionare il pubblico di (quasi) ogni età grazie alla sua forza evocativa e alla profondità del suo protagonista, Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, il leggendario pianista nato su una nave e mai sceso a terra.
Lo spettacolo vede in scena Stefano Messina, attore e regista dalla lunga esperienza teatrale, che restituisce con intensità e delicatezza l’anima di un personaggio che ha fatto la storia del teatro di narrazione italiano. Con lui, alla regia, Chiara Bonome. Le musiche sono affidate a Pino Cangialosi, le scene a Alessandro Chiti, i costumi a Isabella Rizza.
Novecento è il pianista nato e cresciuto sul transatlantico Virginian, tra cabine, valigie e onde, senza mai conoscere la terraferma. La sua è una leggenda raccontata attraverso gli occhi e la voce di chi lo ha conosciuto, vissuto e amato. Non ha mai toccato la terra perché il mondo, per lui, era tutto dentro quella nave. Ed è proprio lì che Novecento, con il suo pianoforte, ha incantato viaggiatori e marinai, suonando una musica che nessuno aveva mai sentito prima, fatta di onde, sogni e silenzi.
La mise en scène è essenziale ma potentemente evocativa: un palcoscenico che diventa oceano, sala macchine, ponte di comando, sala da ballo. Il ritmo dello spettacolo è scandito dalla voce di Messina, che incarna con raffinata sensibilità la figura di Novecento, ma anche di chi lo ha raccontato. Il risultato è un viaggio nell’immaginazione, un affresco poetico dove ogni parola è una nota, ogni pausa è un respiro.
Il progetto, nato dalla consolidata collaborazione con il Teatro 7, è stato anche un nobile obiettivo benefico nella prima serata di programmazione: offrire al pubblico un’esperienza teatrale coinvolgente e, al contempo, contribuire a una causa solidale, dimostrando come la cultura possa farsi veicolo di cambiamento e inclusione.
«Mi sembra una bella storia che valga la pena di essere raccontata», scriveva Baricco. Ed è proprio così: “Novecento” non è solo una pièce teatrale, è un inno alla libertà, alla scelta, alla potenza dell’immaginazione e della musica. Una favola moderna in cui il mare è infinito e il palcoscenico diventa l’unico orizzonte possibile.
Stefano Messina – diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” – porta in scena tutta la sua esperienza, maturata sotto la guida di maestri come Ronconi, Cobelli, Guicciardini e Camilleri, per raccontare una storia che, sebbene ambientata nel secolo scorso, parla ancora profondamente al presente.