Sparizioni di peli di pube, femminili e maschili, di pezzi di unghie, persino di una scaglietta di placenta, ma anche il gravissimo tentativo di asportare la falange di un piede con conseguente vilipendio e grave danneggiamento di un cadavere a “Real Bodies: scopri il corpo umano”, www.realbodies.it. Il tentato furto di una falange di alluce del piede destro trovata staccata da un corpo conservato con la tecnica della plastinazione è avvenuto alla mostra anatomica internazionale allestita al Guido Reni District di via Guido Reni 7 a Roma. A venire vandalizzata l’opera d’arte plastinata del valore di 90.000 euro intitolata “Il Pensatore” che si trova nella sezione dedicata al sistema nervoso della mostra organizzata come un atlante tridimensionale del corpo umano. La scoperta degli ammanchi e dei danni al corpo intero è stata fatta dagli stewards dell’allestimento romano durante i meticolosi sopralluoghi all’ora di chiusura serale di domenica scorsa avvalendosi di foto dettagliate dei corpi realizzate all’inaugurazione.
“Una banda che procura e vende feticci, o una setta che pratica riti con resti di salme, ha preso di mira la nostra mostra” commentano gli organizzatori della mostra anatomica della società Venice Exhibition “sono tutti ammanchi che si potevano mettere a segno senza dare troppo nell’occhio, addirittura nel caso della falange di alluce bastava solo scollare il frammento già sezionato dalla base metallica dell’opera d’arte anatomica per portarsi via un macabro souvenir. Probabilmente in quest’ultimo caso il malintenzionato è stato disturbato da qualche imprevisto o dall’arrivo di qualcuno all’interno della sala, ed ha desistito. Li consideriamo fatti gravissimi sia se sono stati compiuti per tenere feticci per sé, sia se il tentato furto era su commissione e l’intenzione era addirittura la vendita del frammento di alluce. Quest’ultimo è il fatto più grave in tanti anni di tour internazionale della mostra Real Bodies”.
“Ora costerà fino a 7.000 euro il restauro dell’opera d’arte anatomica” aggiungono gli organizzatori “perché richiederà di ripetere il lungo procedimento della plastinazione che annulla gli effetti della decomposizione dei tessuti biologici del corpo umano”. La tecnica che permette la plastinazione delle salme consiste infatti in una progressiva sostituzione dei fluidi biologici con polimeri, un processo che attraversa tre stadi principali nell’arco di 1.500 ore di lavorazione per ogni salma. Il corpo plastinato de “Il Pensatore” è uno dei 40 corpi interi conservati all’interno dell’esposizione fra cui figurano anche 12 corpi dinamici di atleti durante il gesto sportivo. Le altre sparizioni, fortunatamente di frammenti minimi, ma non di minore importanza, sono avvenute nella sezione dedicata all’apparato riproduttivo e nella sezione del sistema muscolare umano. La direzione dell’evento espositivo si riserva ora di sporgere denuncia contro ignoti.
Aveva impensierito una settimana fa lo staff della security il comportamento di un ventenne romano che si era fatto selfie toccando vari corpi plastinati. “Quando lo abbiamo fermato aveva appena messo occhiali da sole e cappellino da baseball al corpo plastinato del ciclista e si stava divertendo davanti agli amici a farsi selfie con il cadavere conciato in quella maniera” ricordano gli organizzatori “notato da altri visitatori che hanno avvisato il personale, è stato invitato a seguire la security in reception mentre il gruppo dei suoi amici continuava la visita. Avvisato che rischiava una denuncia ha consegnato spontaneamente il cellulare dove c’erano una decina di foto con lui in posizioni dissacranti e canzonatorie anche con altri plastinati della sezione degli atleti, tra cui una nella quale si faceva infilzare dietro dallo schermidore ed un’altra mentre tastava i genitali del culturista. Ha accettato di dare le sue generalità e di cancellare tutte le foto prima di essere allontanato dalla mostra”.
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