Inizia la vera e propria emergenza negli ospedali romani con la preoccupazione puntata sul futuro delle curve di contagio, a Roma come in tutta Italia, in Italia, come nel resto del mondo.
Negli ospedali romani sono interrotte già da tempo, a salvaguardia della salute di pazienti e personale sanitario e tecnico, le visite dei parenti, e l’inasprimento delle misure ha portato ad una riduzione delle attività programmate per lasciare spazio, tempo e risorse per le emergenze.
E nei reparti le raccomandazioni ai pazienti corrono veloci: “Per coloro che sono autosufficienti, non uscite dalle camere di ricovero”. Il tam tam corre veloce, senza dubbio è una prevenzione importante in questo periodo. Si cerca di evitare qualsiasi tipo di contatto esterno, qualsiasi tipo di contagio, ora più che mai, compreso il contatto con il personale non sanitario come il servizio di pulizia. Le mascherine chirurgiche sono distribuite a tutti ogni giorno con il ritiro contestuale di quelle usate prima del passaggio delle visite.
E se la situazione nei pronto soccorso sembra esplodere al punto di preparare nuovi spazi da adibire alla gestione dell’emergenza come nella foto sottostante, nei corridoi un’aria surreale sembra percorrerli nella quasi totale assenza di persone e di macchinette del caffe che giacciono piene di bibite e di merendine negli androni.
Gli ospedali romani sembrano essere organizzati quindi per quanto possibile al contenimento dell’emergenza. Quello che farà la vera differenza sarà la futura curva di contagio sperando in una rapida discesa seppur graduale della situazione.