Romani mai in partita nel settimo turno di campionato, inutile la tripla doppia di Baldasso.
Scivola via l’ennesima stanca partita senza sussulti di questa anomala stagione della Virtus Roma: la Reyer Venezia non ha difficoltà ad imporsi nel Palaeur nel settimo turno di Serie A e, come in un triste loop che va avanti ormai da inizio anno, una settimana fatta di voci su ribaltoni societari, illusioni, paure e speranze, finisce con l’amarezza di una sconfitta sul campo. La partita dura meno di un quarto, prima del 15 a 3 degli ospiti che chiude il primo periodo e, di fatto, l’intera posta in palio.
La Virtus Roma, priva di Gerald Robinson, sofferente alla schiena per un guaio muscolare, si presenta con le rotazioni sempre più asciutte, costante di tutta questa prima parte di campionato, aggravata poi dai problemi di falli che ben presto limitano il contributo di Jamil Wilson. Venezia non ingrana mai le marce alte, ma tanto basta a consolidare un vantaggio che galleggia sempre sulla doppia cifra di scarto, fino al 52 a 43 con cui le due squadre vanno alla pausa lunga.
L’Umana Reyer gestisce il margine in un terzo quarto a basso punteggio, reso vivace solo dai guizzi di un buon Campogrande. Ma le palle perse dei padroni di casa sono troppe per permettere qualsiasi progetto di rimonta: saranno 15 i turnover alla fine, e Venezia ha vita facile nell’approfittarne e nell’arrivare al 30’ avanti di 13 (66 a 53). Il quarto periodo è accademia, con un Daye che si cimenta dall’arco dei tre punti, allargando il gap fino al +19. Il finale dirà 89 a 71 per gli ospiti, nonostante la notevole tripla doppia di Tommaso Baldasso, che mette a referto 16 punti, 10 rimbalzi e 10 assist in 38’ sul parquet. Questo il commento al termine da parte di coach Piero Bucchi: “Per 35’ abbiamo fatto un grande sforzo tenendo testa a una squadra come Venezia, ma con una settimana difficile alle spalle di più non si poteva fare e alla fine siamo andati in difficoltà commettendo errori, sentendo la fatica. Ringrazio i ragazzi della panchina che stanno lavorando sodo, nonostante alcuni non siano ancora pronti per questo livello”.