Finite le feste, le scuole superiori riaprono. Il 7 gennaio, salvo ripensamenti, è la data del rientro alle lezioni in presenza per le scuole secondarie superiori.
Uno dei principali problemi discussi negli ultimi tempi riguarda le modalità del rientro scolastico. In particolare, la comunità sociale si è interrogata sul potenziamento del trasporto pubblico, proprio per far fronte agli assembramenti che inevitabilmente si possono creare per raggiungere i plessi scolastici.
In queste ore sono al vaglio numerose ipotesi, dall’ingresso scaglionato ad orari differenziati, fino al potenziamento di alcune linee urbane. Uno studio che l’amministrazione capitolina da tempo decantato ma mai attuato nella realtà.
Ed infatti alla data attuale sul sito ufficiale di Roma Mobilità lo studio “Covid-19: impatto sulla mobilità” sembra essere fermo al 30 luglio, periodo nel quale la seconda ondata non si era neppure affacciata sulle nostre vite.
Di contro si riscontrano la chiusura, indicate sullo stesso sito, di stazioni della metropolitana, di apertura di varchi delle Zone a Traffico Limitato, e la creazione di nuove corsie preferenziali.
La società partecipata al 100% da Roma Capitale sul proprio sito si pubblicizza per offrire soluzioni, individuare strategie, supportare le azioni di Roma Capitale e verificare l’efficacia dei provvedimenti adottati per trovare le soluzioni più adatte nel breve, medio e lungo periodo.
Dal sito di Roma Capitale, un documento datato 1 settembre scorso, fa capolino tra le innumerevoli pagine, promettendo, in vista della riaperture delle scuole di metà settembre dello scorso anno, la presenza di nuovi mezzi per il potenziamento del servizio di trasporto pubblico.
L’apertura delle scuole superiori rischia quindi di trasformarsi in una vera e propria debacle del contenimento della diffusione del virus mancando allo stato attuale una vera analisi aggiornata del problema, e mancano solo 4 giorni alla riapertura in presenza delle scuole.