Dieci nuovi posti di terapia subintensiva si aggiungono nella gestione dell’emergenza dell’Ospedale Sandro Pertini, un’ospedale di quartiere nato negli anni ’80 e diventato vero e proprio centro di riferimento nel quadrante nord est della capitale. Un ospedale che si è trovato a fronteggiare aree sempre più vaste di territorio, spesso nelle maggiori criticità sottodimensionato rispetto al territorio e cittadini che affluiscono nei suoi reparti.
Ad accrescere ulteriormente il bisogno di fronteggiare ogni tipo di patologia, medica e chirurgica si è aggiunta la pandemia Covid-19 che ha messo in forte crisi l’intero sistema sanitario nazionale se non mondiale. Il governo della ASL Roma 2, grazie a finanziamenti messi in campo dal decreto legge 34/2020 per la gestione dell’emergenza sanitaria pandemica, ha potuto realizzare il nuovo padiglione, costruito in soli 62 giorni da tecnici specializzati ovviamente completo di attrezzature all’avanguardia, dai ventilatori polmonari agli infusori fino ai defibrillatori. Una superficie di 165 metri quadrati presentata oggi alla presenza dell’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato e del Direttore Generale della ASL Roma 2, dottoressa Flori Degrassi, hanno rivelato 10 posti aggiuntivi di rianimazione ed una cabina di controllo che senza dubbio lasciano un po’ di respiro al reparto di rianimazione ordinario dell’Ospedale.
Ma la verà novità è quella di un reparto modulare allestito oggi come terapia intensiva, ma che al termine dell’emergenza può essere agevolmente riconvertito in base alle necessità dell’attiguo Pronso Soccorso, snellendo così la latenza degli assistiti al suo interno in attesa delle cure ed offrire un servizio senza dubbio migliore e flessibile.
Parola d’ordine quindi modularità su un territorio in continua espansione. Questa la nuova chiave sanitaria, in risposta alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini che garantisce funzionalità e cure adeguate a breve, medio e lungo termine.