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Non è la vita a spezzare i pini di Roma

Pini di Roma

Pini di Roma

foto: Marco Contorno

Ancora una tragedia sfiorata a Roma, di nuovo nel quartiere Trieste, e quello che da contezza della tragedia sfiorata è la vicinanza al liceo Giulio Cesare. Perché ancora una volta, dopo il fatto ci torniamo ad interrogare mentalmente con un “cosa sarebbe successo se fosse accaduto mentre gli studenti uscivano o entravano in massa dalla scuola in quel momento?”

Ed ancora una vlta ci rendiamo conto della situazione drammatica del verde pubblico e privato nella città di Roma. Sono passate poche decine di giorni dall’ultima volta, da quando altri pini si sono abbattuti sull’asfalto, su automobili, e fortunatamente solo raramente accade la caduta di migliaia di chilogrammi di legno e chioma su passanti o persone che rimangono incastrate tra le lamiere delle automobili divelte dal peso.

Studi effettuati ci riportano nella storia. I pini di Roma, questi alberi sempreverdi che amano il sole, presenti a Roma già nel 200 avanti Cristo, con le pigne piene di pinoli, simboli di vita e di resistenza, simboli impressi nelle canzoni cantautoriali, impressi sulle pellicole di Federico Fellini e Paolo Sorrentino.

La situazione:

Con migliaia di esemplari da sempre nella città, da sempre nelle ville, nei quartieri residenziali, i pini romani sono attaccati ormai da tempo da un parassita proveniente dal Nord America, la cosiddetta cocciniglia tartaruga. Un parassita che, second studi effettuati, sta attaccando circa l’80% dei pini urbani: la quantità di melata che produce che va a ricoprire le chiome degli alberi succhiandone la linfa vitale limitandone la fotosintesi che comporta il deperimento degli alberi fino alla loro morte.

Il Dipartimento Tutela Ambientale sembra non riuscire a fronteggiare la problematica, assicurando sul dal 2019 che si sta lavorando “con grande scrupolo per evitare che simili eventi possano ripetersi” come è possibile leggere nelle note diramate dal sito istituzionale, ma ad oggi continuiamo periodicamente ad interrogarci mentalmente su “cosa sarebbe successo…” ogni qualvolta che un pino cade in strada.