Sembra incredibile. Proprio nella prima giornata in cui quasi tutta Italia ripiomba nel lockdown, il vaccino Astrazeneca utilizzato per le fascie d’età e per il personale scolastico, viene sospeso cautelativamente.
Ferme dunque gran parte delle vaccinazioni, non solo in Italia, ma anche in numerosi altri paesi europei, a seguito di eventi avversi potrebbero aver causato la morte di persone. Il numero di persone non siamo davvero in grado di stabilirlo, posto che i decessi, almeno nei quattro casi italiani presi in considerazione, non hanno oggettivamente eementi comuni nelle modalità e nei tempi. Unica cosa certa è che tutti sono stati vaccinati con il vaccino AstraZeneca, che è anche il vaccino più utilizzato su larga scala che fin’ora, solo nel lazio centinaia di migliaia di dosi.
Concitata l’arrivo della notizia, prontamente battuta dalle agenzie di stampa nel momento in cui su internet circolavano notizie di fake news proprio sul vaccino, notizie non vere che già due giorni fa sono state poste all’attenzione mediatica anche sul sito della Polizia di Stato.
Proprio in questo bailamme di notizie il sito dell’agenzia italiana del farmaco non ha sostenuto l’ingente richiesta di accessi risultando quindi non disponibile nella conferma delle informazioni. Solo grazie al sito della ASL Roma 2 ed al comunicato stampa originale in esso pubblicato, la notizia ha avuto carattere di ufficialità, confermato poi da comunicati stampa dell’Assessorato della Salute della Regione Lazio.
La campagna vaccinale COVID-19 è quindi spaccata in due: da una parte la vaccinazione Astrazeneca a cui accedono le fasce di popolazione tra i 70 e gli 80 anni, personale scolastico, forze dell’ordine ed altre categorie sospesa su tutto il territorio nazionale in attesa di risultati, dall’altra la vaccinazione a persone fragili, ultra ottantenni e personale sanitario che fortunatamente continua la sua attività.
Da rilevare che, come affermato nel comunicato stampa dell’AIFA, in coordinamento con EMA e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione. Al momento sono in corso studi scientifici da parte delle autorità preposte, con lo scopo di mettere in relazione i decessi con eventuali anomalie ematologiche che possano causare embolie o coaguli saguigni.
C’è anche da considerare il basso rapporto tra i decessi rispetto all’elevato numero delle vaccinazioni fin’ora eseguite, rapporto che, come affermato dall’EMA, Agenzia del Farmaco Europea, vede i benefici derivanti dalla vaccinazione anti covid in numero maggiore rispetto ai rischi di effetti collaterali.
Infine c’è da considerare che a prescindere da questi casi rilevati di eventi avversi, ogni tipologia di vaccinzione, comporta inevitabilmente rischi di eventi avversi, così come accade in ogni farmaco a cui ogni corpo umano reagisce in modo differente.
AIFA renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose, in attesa di riprendere al più presto la campagna vaccinale per giungere finalmente ad una tranquillità di cui tanto abbiamo bisogno per riprendere la nostra vita normale.