Come si evince dalle parole espresse dal Professor Bruno Corà nel testo critico legato alla mostra e denominato ” le cuciture dell’autenticità”, le opere di Sidival Fila sono da tempo conosciute e studiate, lo testimoniano le pubblicazioni dedicate all’artista presenti in questa mostra nella Gallerja di via della Lupa a Roma aperta fino al 19 gennaio 2019.
Il cammino artistico compiuto da Sidival Fila è trentennale, le motivazioni e le spinte iniziali che hanno accompagnato l’artista nelle opere di esordio consistevano nel sollecitare la percezione individuale dell’osservatore invitandolo a relazionarsi con loro e a prendere atto che la pittura si può realizzare non solo con il colore ma anche attraverso l’utilizzo di materiali diversi.
Dalla sperimentazione datata 1987 con la realizzazione di un’opera realizzata con fili di spago colorato e di linearismi fluidi che ricordano “l’action painting” di Jackson Pollock, si arriva alla produzione di quadri negli anni Duemila dove l’attenzione è rivolta all’elaborazione delle materie ed alla ricerca di un elemento linguistico che soddisfi le esigenze comunicative di esponenza umanistica fondanti la sua militanza artistica e di carattere spirituale. Ne deriva una produzione artistica a base materica le cui superfici di tela sono fortemente sensibilizzate e strutturate da pieghe del tessuto dipinto ad acrilico.
L’ago e il filo divengono in questi anni e sino ad oggi, e le opere in mostra lo testimoniano, gli utensili e gli elementi con cui elaborare l’opera e la sua spazialità.
Il filo guidato dall’ago, dietro l’azione di Fila, coniuga parti diverse della superficie delle pieghe della tela, visualizzando tensioni che prima ancora che essere fisiche sono emotive, mentali e al contempo rispondenti a precisi disegni e morfologie concepite dall’artista, il quale col filo costruisce la fitta scansione parallela di cuciture, la cui quota è la più vicina all’occhio dell’osservatore. La pittura, pur monocroma, in alcuni casi eccepisce dalla regola e rifugge dall’essere di colori “piatti”. La ripetizione del gesto della cucitura simboleggia un moto interiore: è pensiero sotto forma di interiezione.
Possiamo affermare che per Sidival Fila ago e filo sono al servizio di un’autenticità che si rivela come atto epico concepito come ausilio al vero e al bello, che si possono manifestare tanto nell’elaborazione di forme in un tessuto come anche in righe di inchiostro, in una pagina scritta.
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