L’esordio dell’ultimo lavoro di Massimiliano Bruno, “Non ci resta che il crimine” è andato al di la delle più rosee aspettative. La promozione del film è stata davvero a tappeto su Roma negli ultimi tempi ed i risultati si vedono, Ma non solo manifesti e pubblicità: il cast d’eccezione composto dallo stesso Massimiliano Brno, con Alessandro Gassmann, Edoardo Leo, Marco Giallini, Giampaolo Tognazzi ed Ilenia Pastorelli, ha davvero fatto centro nella commedia italiana confermando anche per questo lavoro cinematografico un notevole successo. E difatti il film, nella settimana d’esordio si è trovato al primo posto del week end 13-14 gennaio nel box office con 1.802 presenze a soli quattro giorni dal lancio ufficiale.
E tutto il cast in questi due giorni è stato presente nelle sale romane in un ‘tour’ dei cinema romani per presentarsi al pubblico, evento estremamente gradito, con una grande partecipazione alle proiezioni.
Tre amici sbarcano il lunario inventandosi un “tour criminale” nei luoghi che furono il teatro delle gesta della banda della Magliana. All’improvviso vengono catapultati nel 1982, nei giorni dei mondiali di Spagna, trovandosi di fronte proprio la banda della Magliana.
Un chiaro riferiemento anche nel titolo ad una famosa e fortunata pellicola con Roberto Benigni e Massimo Troisi? Sicuramente tutto questo ha portato alla visione lo spettatore curioso, ma sicuramente anche il cast che da anni contribuisce a fare della commedia italiana un punto di riferimento nella visione cinematografica si unisce ad una sorta di nostalgia, per coloro che sono negli ‘anta’ di rivivere anche se al cinema la propria gioventù, con tanti, tantissimi riferimenti alla moda ed ai comportamenti di quegli anni. Ed in più aggiungiamo l’unica presenza femminile interpretrata da Ilenia Pastorelli, reduce recentemente oltre che dal premio giovani del premio Virna Lisi a Roma, anche dalla candidatura al Nastro d’Argento 2018. Film piacevole, in cui le scene risultano veloci e non noiose, una trama che incorpora un minimo di fantascienza, ma tanta tanta romanità nel suo insieme. In tutto questo aggiungiamo l’euforia della vittoria della nazionale di calcio un Spagna 1982.