Ormai la pioggia inizia a scendere copiosa dal cielo di Roma sul Palco di San Giovanni, ma il pubblico è ancora tutto presente ad attendere l’uscita di Eman, cantante trentaseienne calabrese, una giovane e bella realtà musicale che con umiltà si affaccia su una piazza che quasi registra il tutto esaurito.
Emanuele Aceto, questo il suo vero nome ha una voce particolare che si sovrappone ad una musica elettro-dub. Il suo brano “Giuda” dal suo ultimo album che porta il suo nome uscito alla fine del mese di marzo, un bella rivelazione con una particolare voce potente e modulata, parla di tradimento, ma soprattutto di quante volte siamo noi a tradire noi stessi, spesso non accettando la parte meno in luce e (volutamente?) tenuta nascosta. Giuda non è necessariamente il traditore, Giuda spesso è l’esperienza, la scintilla per tirare fuori il lato più oscuro.
Chitarra, basso, batteria elettronica ed elettronica sparsa non sovrasta la voce di Eman che, dopo un inizio un po’ teso per l’emozione, ma ben si armonizza enfatizzando il ritmo rimarcato anche con le note basse.
“Io una decina di volte sono stato sotto al palco del concertone, oggi che sono sopra è una di quelle giornate speciali, uno di quei giorni che ti ricordi, poi quando piove, con il pubblico che resta li, ancora di più. Giornata bagnata, giornata fortunata” – queste le sue parole a caldo dopo la sua esibizione.
Ed a partire da oggi, dopo la diretta televisiva e radiofonica, scommettiamo in un nuovo personaggio musicale che si farà strada nel panorama nazionale.
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