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E’ morta Lina Wertmüller. La camera ardente in Campidoglio

Camera Ardente Lina Wertmüller

Camera Ardente Lina Wertmüller

foto: Riccardo Piccioli

Si è spenta nella notte di ieri Lina Wertmüller, prima donna ad essere candidata all’Oscar come miglior regista

Lina Wartmuller
Il Ministro Franceschini davanti al feretro

Classe 1928, Lina Wertmüller, una vita a raccontare attraverso i suoi film dall’alto significato sociale le contraddizioni tra borghesia e proletariato.

Da aiuto regista di Federico Fellini nelle pellicole La dolce vita e agli inizi degli anni ’60, Lina Wertmüller esordisce come regista nel 1963 con I basilischi, amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud Italia, un film d’esordio che le vale la Vela d’argento al Locarno Festival.

Camera Ardente Wertmuller
Veronica Pivetti

La carriera costellata di successi esplode negli anni ’70 in cui artisticamente si lega al nome di Giancarlo Giannini: Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (1973), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), Pasqualino Settebellezze (1976), La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978) e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978).

Lina Wertmuller è stata presente anche in amibito teatrale. È autrice infatti di diverse sceneggiature e regie teatrali, da Due più due non fa più quattro (1968) e Fratello sole, sorella luna (1972), entrambi per la regia di Franco Zeffirelli a L’esibizionista (1994), fino a Gino, Ginetta e gli altri (1995).

Camera ardente Lina Wartmuller
Il dolore della figlia

Il 27 ottobre 2019 le viene comunicata l’assegnazione del premio Oscar alla carriera, che avverrà poi nella cerimonia del 2020. Nella motivazione dell’assegnazione si legge: «per il suo provocatorio scardinare con coraggio le regole politiche e sociali attraverso la sua arma preferita: la cinepresa».

Domenico De Masi
Domenico de Masi

Numerosissimi i premi cinematografici oltre al massimo riconoscimento della statuetta d’oro: dal David di Donatello al Globo d’oro, passando per l’onoreficenza Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Oggi a Roma la camera ardente allestita presso il Campidoglio, come annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri: “Con Lina Wertmüller se ne va una leggenda del cinema italiano, una grande regista che ha realizzato film densi di ironia e intelligenza, la prima donna candidata all’Oscar per la miglior regia. Roma le darà l’ultimo saluto allestendo la camera ardente in Campidoglio”.

Sabato i funerali sempre nella città di Roma alle 11,30 nella chiesa degli artisti in piazza del Popolo, l’ultimo tributo della sua città ad una grande artista.