50 è il numero magico per questo fantastico ritorno di Fernando Botero nella Capitale. L’ala Brasini del Vittoriano dona questa volta lustro alle 50 opere del maestro colombiano per il suo quinto decennio di carriera artistica, con i suoi soggetti, colori brillanti, ma soprattutto il suo inconfondibile stile pittorico che ha reso l’artista di origine colombiana celebre in tutto il mondo.
La mostra, organizzata e co-prodotta dal Arthemisia e MondoMostreSkira, è curata da Rudy Chiappini in stretta collaborazione con l’artista stesso, nasce sotto l’egidia dell’istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita Culturale – Sovtaintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale con il patrocinio della Regione Lazio e dell’Ambasciata di Colombia in Italia.
Opere pittoriche che rappresentano personaggi, della vita di tutti i giorni come il contorsionista, pagliaccio, la vedova, i musici, personaggi famosi, in cui lo stile di Botero reinterpreta dipinti famosi nella storia della pittura come nella fornarina, il dittico di Piero della Francesca, l’infanta Margherita Teresa, Maria Antonietta. Ma ovviamente non solo: Nature morte, sculture, nudi, vita politica, religione, vita latino americana.
Davvero un artista a tutto tondo, che spazia in quarantotto opere presenti in questa mostra riorganizzate in otto sezioni in cui sembra essere presente un unico filo narrativo a cavallo del tempo figure in cui il ‘volume’ non ironizza mai ma al contrario enfatizza l’importanza del soggetto qualunque esso sia anche attraverso l’enfasi dovuta all’uso di colori vivaci e sfumature ricercatissime presenti in tutti gli oli su tela in cui i soggetti sembrano non avere emozioni, sembrano non avere stati d’animo riconducibili all’ambiente che li circonda in una reale tridimensionalità volumetrica, lasciando il visitatore ad un proprio coinvolgimento interiore.
Per Fernando Botero dipingere è una necessità interiore, ma anche un’esplorazione continua verso il quadro ideale che non si raggiunge mai. Mai sazio della sua continua ricerca artistica, nella ricerca della percezione di colui che ammira, senza limiti, con un continuo richiamo alla classicità in una visione assolutamente contemporanea che include nella riflessione la politica e la società.
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