Sulla spiaggia di Anzio, il gioco apparentemente innocente di tre ragazzini è diventato una potenziale tragedia.
I ragazzini hanno rinvenuto l’oggetto sulla battigia e hanno iniziato a lanciarlo di mano in mano, inconsapevoli del pericolo che rappresentava. L’assistente ai bagnanti ha notato l’oggetto e, sospettando qualcosa, ha chiamato immediatamente la polizia.
Gli agenti del reparto Volanti, una volta sul posto, hanno chiamato gli artificieri per esaminare l’oggetto, che sembrava essere una bomba in dotazione all’esercito. Ora, l’ordigno è nelle mani degli esperti, che dovranno stabilire la sua provenienza e se era nelle condizioni di esplodere.
Questo episodio arriva solo due settimane dopo che un’altra bomba inesplosa è stata ritrovata sullo stesso litorale, a Nettuno. In quell’occasione, la Capitaneria di Porto aveva coordinato le operazioni di messa in sicurezza, e gli artificieri hanno accertato che si trattava di un residuato bellico della Seconda Guerra Mondiale.
L’episodio di Anzio non è un evento isolato. Negli ultimi anni, la zona di Roma e dintorni ha visto diversi ritrovamenti di ordigni inesplosi. Nel 2014, ad esempio, un residuato bellico è stato rinvenuto nel giardino di una villetta di Ostia Antica durante dei lavori di ristrutturazione. Anche in quel caso, l’ordigno proveniva dalla Seconda Guerra Mondiale.
Ancora più recentemente, nel comune di Fiumicino, è stata ritrovata una bomba inesplosa di circa 500 chili durante dei lavori stradali. Questa era di manifattura americana e risaliva, anche essa, alla Seconda Guerra Mondiale.
Gli artificieri dovranno ora stabilire se la bomba ritrovata a Anzio è di recente costruzione o appartiene a dotazioni meno recenti. Nel frattempo, la polizia ha intervistato i tre ragazzini, che hanno confermato di aver trovato l’ordigno sulla battigia e di averlo utilizzato come se fosse una palla.
«Non ci siamo resi conto del pericolo che stavamo correndo – hanno confermato i ragazzini – ci sembrava un oggetto innocuo».
Le indagini continuano, mentre si cerca di comprendere come un ordigno possa finire in un luogo così frequentato e apparentemente sicuro come una spiaggia. L’incidente di Anzio serve come un severo monito sulla presenza continua di residuati bellici e sulla necessità di una maggiore consapevolezza e cautela quando si incontrano oggetti sconosciuti.