Nuove disposizioni regionali, grazie all’arrivo di nuove dosi dei vaccini Pfizer e AstraZeneca, quelli al momento autorizzati dalle autorità competenti, ampliano le fasce di età della popolazione da vaccinare.
Entrano in campo gli Hub vaccinali romani, quelli in grado di accogliere grandi quantità di persone contemporaneamente, come nel caso della Nuvola di Massimiliano Fuksas gestita per questa emergenza pandemica dalla ASL Roma 2, una struttura in grado di offrire un servizio giornalieri per coprire fino a 4.500 dosi di vaccino anti Covid somministrate.
Grazie a questa struttura ed a quelle recenti che si sono affiancate e si affiancheranno sul territorio romano, alla stazione Termini un ulteriore hub di grande capacità realizzato con tensostrutture, le fascie d’età da poter vaccinare sono aumentate secondo le disposizioni della Regione Lazio.
Infatti oltre agli ultra ottantenni, a tutto il personale sanitario, al personale docente e non docente scolastico di ogni ordine e grado, i caregiver o genitori in assistenza domiciliare integrata per i pazienti sottoposti a ventilazione meccanica assistita, alle persone estremamente vulnerabili, alle fasce d’età comprese tra 64 e 65 anni, e fasca d’età comprese tra 78 e 79 anni, si aggiungono dal domani anche la popolazione di 76-77 anni di età, a partire dal 12 marzo utenti compresi nelle fasce d’età 74-75 anni e dal 15 marzo prossimo i cittadini della fascia d’età di 72 e 73 anni.
Un ulteriore passo avanti quindi tenuto conto che ogni fascia di età considerata, conta centinaia di migliaia di persone da vaccinare, ed ovviamente questo richiede non solo organizzazione, ma anche coordinamento capillare sul territorio e gestione di risorse che solo all’apparenza possono sembrare banali.
Proprio per questo, la scommessa verso l’immunizzazione di massa si gioca sulle strutture più grandi che sono strutturalmente organizzate a ricevere, gestire, vaccinare e certificare, grandi quantità di persone.