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Doppiette nei parchi in città. A Roma la selvaggina si prepara in casa

foto: Redazione

Inserito l’emendamento che consente la caccia in città agli animali pericolosi per l’uomo. E’ la via giusta?

“Papà posso andare a giocare al parco?” – “Si tesoro, mettiti il giubetto antiproiettile, io prendo il fucile e ti accompagno”. Sarà questo lo scenario dopo la nottata a Roma è stata una battuta di caccia nel palazzo del governo. E come un proiettile fulmineo, nella legge di Bilancio è stato introdotto l’emendamento proposto dal deputato Tommaso Foti che autorizza la caccia anche nei centri abitati, parchi, Zone a Traffico Limitato, aree pedonali e centri storici compresi.

L’area urbana di Roma diventerà dunque un luogo dove poter andare alla ricerca di selvaggina, quella ritenuta pericolosa per l’uomo, per ora cinghiali, ma un domani chissà, anche orsi e istrici. Forse si arriverà a poter abbattere anche il lupo, animale che di Roma ne è il simbolo universalmente riconosciuto.

Tutto questo a prescindere dal fermo venatorio, la caccia al cinghiale potrà avvenire, a quanto di apprende, in ogni momento, e già immaginiamo quei cacciatori fermi dallo stop della caccia regolamentata, scende a Roma per trovare l’occasione giusta e ghiotta per poter accaparrarsi selvaggina fresca da portare dopo pochi giorni in tavola. Si perché sembra che sia previsto che dopo le opportune verifiche ed il nulla osta dell’autorità sanitaria, la cacciagione potrà essere consumata a livello gastronomico.

Potrebbero essere scene tratte da un film di fantascienza, una risposta alla ricerca di sopravvivenza dopo una sciagura catastrofica, eppure sembra che l’esecutivo sia davvero convinto della bontà della scelta legislativa. E così a Roma la passiamo immaginare come il far west, con successive grigliate annesse e preparazione di sughi saporiti da utilizzare la domenica al rientro dalla passeggiata in centro il cui odore invadono i cortili.

Siamo ovviamente consapevoli che il numero degli incidenti siano proporziali al numero di armi usate, in un determinato contesto territoriale. L’auspicio è quello ovviamente di evitare qualsiasi tipo di uso di armi da fuoco in qualsiasi ambito esso sia, tano in territorio urbano quanto in quello rurale.