Alta l’affluenza a Roma con tre punti percentuali superiore alla media Nazionale
Di certo la giornata uggiosa ha aiutato i romani a recarsi alle urne. Prima di pranzo poco più del 22% dei cittadini della capitale si sono recati alle urne per esprimere il loro voto.
Numerose le code nei seggi elettorali allontanano l’incubo dell’astensione superando la media dell ultime elezioni politiche del 2018.
Dopo una partenza difficile che ha tenuto con il fiato sospeso lo svolgersi delle operazioni elettorali, con la ormai cronica carenza di scrutatori sopperita al richiamo di vigili urbani, maestre e dipendenti comunali, il boom partecipativo è esploso creando vere e proprie code all’ingresso dei seggi.
Da notare inoltre che la scheda elettorale è cambiata con il tagliando anti contraffazione il cui codice deve essere annotato sul registro degli aventi diritto e rimosso dallo scrutatore o presidente di seggui nel momento di mettere la scheda nell’urna per non rendere individuabile il voto.
E queste operazioni hanno senza dubbio appesantito il lavoro degli scrutatori e di fatto rallentato le operazioni di voto.
Ma questo non ha affatto ostacolato gli elettori che si sono messi ordinatamente in fila e sul territorio cittadino il municipio in cui si è votato di più è il primo, con il 24,4% di aventi diritto che sono andati alle urne, seguito dall’VIII con il 24,17%. Si conferma uno dei municipi in cui si vota meno invece il VI, quello delle Torri, con il 19,4%. Al momento è il dato più basso in città. Regge il X, quello di Ostia, dove solitamente l’affluenza è bassa e dove al momento il risultato supera le aspettative: 20,2%.