La giornata mondiale dei bambini non riempie completamente lo stadio Olimpico. Lo fanno le parole ed i messaggi di Pace in una festa collettiva che prosegue oggi in Piazza San Pietro.
Un insolito pubblico ha riempito lo stadio Olimpico di Roma, con cappellini e striscioni. Tanti i bambini da tutto il mondo. L’Italia, ovviamente la fetta più grande, ma anche rappresentanze dal Brasile, dalla Polonia, Croazia, Spagna, Cina, perfino dalla Nuova Zelanda e da moltissimi paese dell’africa centrale e tanti tanti altri chissà da dove, impossibile incontrarli tutti.
Una giornata di festa sotto ad un sole tutto sommato abbastanza mite, iniziata con una sfilata di rappresentanze di tutto il mondo in una sfilata, aperta simbolicamente da un modellino di una barca, che ha percorso 800 metri attorno al campo, quasi fosse una prova generale di tanti paesi europei che gireranno su questa stessa pista tra un paio di settimane per gli Europei di Atletica Leggera.
No, questa volta non è lo sport ad unire, ma Papa Francesco chiama a raccolta tutto il movimento cattolico riunico sugli spalti per la Giornata Mondiale dei Bambini, e lo raccoglie nello stadio più famoso d’Italia in un pomeriggio di messaggi sociale, musica e spettacolo. Uno spettacolo in grande terminato con la Papamobile che ha salutato curve e tribune con fuochi d’artificio e fumogeni colorati, ricreando di fatto un effetto ‘tifoseria’ alla fine di una giornata impegnativa dove nel pomeriggio sono stati intonati cori da parte dei piccoli, ed una “ola” che più volte ha fatto il giro dei piccoli sugli spalti tra applausi e divertimento.
Il Papa ha parlato ed ascoltato, ha interagito, ha posto domande ai bambini. “La pace sempre è possibile. Ci siamo radunati qui allo Stadio Olimpico per dare il ‘calcio d’inizio’ a un movimento di bambini e bambine che vogliono costruire un mondo di pace, dove siamo tutti fratelli, un mondo che ha un futuro, perché vogliamo prenderci cura dell’ambiente che ci circonda”. Un bambino palestinese ha cantato un brano su Gerusalemme, sulla sua terra, ed un paio di fischi isolati sono stati sentiti, sicuramente non proveniente da bambini, ma da adulti che forse non hanno ben capito lo spirito di unione della giornata.
Tanti i messaggi dei bambini al Santo Padre come tante sono state le domande, qualcuna anche sul suo gradimento calcistico, dopotutto lo scenario dello stadio la rende quasi inevitabile. “Quando la mia squadra vince sono felice”, ha detto il Sommo Pontefice, “ma una volta l’ha fatto con la mano e questo non è buono”, un chiaro riferimento ad un gol di D10S, Diego Armando Maradona in Argentina-Inghilterra nei Quarti di Finale del 22 giugno 1986 durante i campionati del Mondo in Messico.
Tante le domande, come dicevamo, ma anche tanti i messaggi di Pace in questo periodo altamentoeinstabile nella politica internazionale. Il rischio di un peggioramento della situazione mondiale è giorno dopo giorno sempre più consistente, e gli appelli sono chiari e forti rivolti sì, ai capi di Stato, ma soprattutto rivolti ad i bambini di oggi che saranno gli adulti del futuro.
Insomma, diciamolo: oggi la presenza Pontefice è stato senza dubbio uno strumento aggregante per tutti. Ha riunito tutte le associazioni cattoliche assieme, da Comunione e Liberazione, ad Agesci, passando per Azione Cattolica, ma anche tante scuole e parrocchie. La figura del Papa è stata un po’ come quella di un nonno, con la sua cesta di caramelle accanto distribuite ai bimbi attorno a lui, una figura presente, saggia e calma, che chiede silenzio quando serve e che risponde e fa domande. Un nonno che sorride e accarezza, un nonno che ogni tanto socchiude gli occhi davanti a tutti, un nonno importante che non tutti i bambini del mondo hanno.
Una giornata, lo diciamo ancora, di festa che ha persino calcato il terreno di gioco con una partitella simbolica tra bambini e qualche stella italiana campione del mondo. Buffon, Antonioni, Perrotta sono rientrati insieme sul prato da gioco, stando bene attenti a non rovinarlo, in vista della partita del giorno dopo.
“Lo spirito di questi bambini ci ispiri nella nostra responsabilità pubblica” afferma il ministro Abodi intervenuto assieme al presidente del CONI Malagò. Il ministro ha offerto al Papa la collaborazione del mondo dello sport “per tutelare e fare crescere i più piccoli in un mondo migliore”.
Un elogio a parte va sicuramente fatto a tutti i volontari che hanno guidato i tantissimo gruppi di piccoli sugli spalti, un lavoro enorme al servizio della giornata mondiale ed al servizio di tutti i bambini. Oltre a tutto sono anche loro i vincitori di questa lunga e calda giornata.
Appuntamento all’Angelus in Piazza San Pietro dove si conclude l’evento che ha riempito tutta Roma di bambini da tutte le parti del mondo.