Una vasta zona di Roma si è svegliata, ieri mattina alle prime luci dell’alba, coperta da una gigantesca nube di fumo. La causa è un incendio divampato intorno alle 4:30 a seguito di uno “scoppio” – così avrebbe asserito il custode notturno – in un’area del deposito di rifiuti del Tmb Salario. Area, pare, non accessibile dall’esterno e con le telecamere di videosorveglianza spente dal 7 dicembre.
La zona interessata dal fumo è ampia: da Via Salaria, tra gli studi Sky e l’aeroporto dell’Urbe, entrando nel denso centro abitato, fino a coprire tutto il Trieste-Salario, l’Africano, Villa Spada e Borgata Fidene, fino a Montesacro, Porta di Roma e Talenti/Bufalotta, Prati Fiscali/Conca d’Oro, Val Melaina, Vigne Nuove/Tufello.
IL MAXIROGO
Lo hanno chiamato Maxirogo e il Campidoglio vi ha convocato una Cabina di regia riunendo la Protezione Civile e il Dipartimento comunale per la tutela ambientale – che si occupa della qualità dell’aria – per tenere sotto controllo la situazione. Arpa Lazio e Asl raccomandano di chiudere le finestre, ove l’odore del fumo si percepisca e di evitare attività all’aria aperta e/o il consumo di prodotti còlti nell’area circostante.
L’APPELLO DELLA SINDACA DI ROMA E LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
Dal deposito Tmb Salario, la Sindaca Virginia Raggi ha sùbito lanciato un appello per chiedere l’aiuto dei Comuni del Lazio e delle Regioni, per «supportare Ama in questo momento e per tutto il tempo che sarà necessario, per evitare criticità ai cittadini romani».
Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, risponde: «Stiamo lavorando affinché già in serata e alla vigilia del picco natalizio di produzione di rifiuti si sia in grado di risolvere il problema. Comunque il Lazio farà di tutto per aiutare la Capitale. In collaborazione con l’amministrazione comunale stiamo ascoltando tutti, si tratta di ricollocare un quantitativo molto importante di materiale. Siamo già attivi con le altre regioni e l’impiantistica regionale. Il Lazio aiuterà la Capitale».
LE CONTESTAZIONI DEI RESIDENTI
È a questo punto della dichiarazione della Sindaca che si sente una voce, forse di un residente della zona, chiedere: «E ai cittadini che abitano qua, che cosa fate? Come li rassicurate?», a cui la Sindaca risponde: «Quello che stiamo facendo è proprio gestire l’ordinario ed evitare criticità nel periodo natalizio. Come sapete Arpa e Asl hanno già diramato una serie di raccomandazioni e noi siamo qui proprio per dire che tutte le Istituzioni stanno lavorando per facilitare una soluzione che arriverà nel più breve tempo possibile».
La Sindaca aggiunge che, tra gli impegni che aveva preso con i cittadini durante la campagna elettorale, a tutela di Roma, dei romani, del territorio e degli impianti del Lazio, c’era proprio quello di chiudere questo impianto entro la fine del suo mandato.
APERTO UN FASCICOLO IN PROCURA
La Procura di Roma indaga per disastro colposo. Il sostituto procuratore Carlo Villani si è recato prontamente, ieri, sul sito dell’incendio per un sopralluogo, presente anche questa mattina insieme alla collega Luigia Spinelli e il Procuratore aggiunto Nunzia D’Elia. A Piazzale Clodio si attendono testimonianze e informative. Non si escludono, tuttavia, altre ipotesi quali l’autocombustione o un sabotaggio. L’area – totalmente inagibile – sarà posta sotto sequestro.
DUE NOTTI DI FUMO
La zona nord-est della periferia della Capitale ha trascorso una notte respirando fumi non esattamente “al di sotto della soglia di pericolosità”, restando il risultato della trasformazione di sostanze in stato degenerativo, pertanto non esattamente salutari, soprattutto per essere contenute – a prescindere dal caso imprevisto di un incendio – in una zona abitativa molto ampia e densamente popolata, come quella dei numerosi e vasti quartieri sopracitati che ne hanno subìto le esalazioni da combustione, ancora in atto, anziché essere prevista lontano da centri abitati.
VALORI OLTRE IL LIMITE CONSENTITO
L’Arpa Lazio (l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) aggiorna i risultati delle analisi del caso e dichiara quanto segue: […] «I dati orari dei parametri di biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene misurati durante l’evento, risultano in linea con quelli misurati nelle giornate precedenti e al di sotto dei limiti di legge.
Nelle ore serali e nella notte di martedì, periodo della giornata contraddistinto da una maggiore stabilità atmosferica e di conseguenza da una minore dispersione degli inquinanti, si rileva un aumento delle concentrazioni pur non registrando superamenti dei limiti.
I valori del particolato (PM10) misurati nelle centraline del comune di Roma l’11 dicembre evidenziano un generale incremento delle concentrazioni rispetto ai giorni precedenti e, nelle stazioni di Villa Ada (56 μgr/mc) e di Tiburtina (54 μgr/mc), due superamenti del limite giornaliero pari a 50 μgr/mc», (*quasi il doppio del consentito, n.d.r.).
Iniziano quindi a preoccupare le condizioni dell’aria della zona. Si attendono aggiornamenti. Nel frattempo alcune scuole nelle zone adiacenti all’incendio sono state chiuse e ad altre è stato chiesto di non far uscire i bambini all’esterno.