Sui giornali di tutta italia appaiono sempre più frequenti articoli sullo stato di agitazione di dipendenti italgas alla luce delle ristrutturazioni di gestione del personale operate dalla società fornitrice per la trasformazione del servizio di pronto interventi in reperibilità di tecnici ed operai.
Il servizio sembra però ricadere su coloro che usufruiscono del servizio.
Non a caso riceviamo una segnalazione di un grave disservizio in cui, dodici famiglie di un condominio di via Giulio Antamoro a Roma sono senza la fornitura del gas dal 26 settembre scorso senza ancora vedere l’inizio di una soluzione.
In quella data infatti, a seguito di una dispersione di gas sulla tubatura principale esterna al palazzo e quindi di completa pertinenza italgas, fu chiusa tutta la colonna di una scala, salvo poi non avere più notizie in assoluto su tempi e risoluzioni del problema.
E quando i condomini, da giorni senza acqua calda per lavarsi, senza poter cucinare ed ovviamente senza riscaldamenti alle porte della stagione fredda, hanno provato a contattare i numeri telefonici, tutti quelli disponibili, nessuno ha mai risposto a nessun numero telefonico, salvo il call-center centrale indicato dal sito internet con sede nel nord Italia, che però non ha saputo dare nessun tipo di riferimento o indicazione.
E se si prova ad andare sul sito internet aziendale dell’italgas, non si trova nessun tipo di possibilità di poter avere un indirizzo PEC per inviare una Posta elettronica certificata con valenza di raccomandata, o un servizio reclami, o un ufficio di relazioni con il pubblico. Nulla di tutto ciò, o almeno non si riesce a trovare.
Sta di fatto che in piena città, in un condominio dove ci sono anche bambini piccoli ed anziani, nessuno riesce a contattare il fornitore di servizi, si attende ormai da giorni l’intervento di un geometra che si degni di dare il via all’inizio della risoluzione del problema.