Alle prime luci del mattino, in una Roma ancora silenziosa e assorta, è giunta la notizia che ha scosso il cuore della Chiesa e dei fedeli di tutto il mondo. Alle ore 7:35, Papa Francesco è tornato alla casa del Padre. L’annuncio è stato dato con voce commossa dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, da Casa Santa Marta: «La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Chiesa». Con queste parole si è chiuso il pontificato di Jorge Mario Bergoglio, il primo Papa giunto dalle Americhe, un gesuita argentino che ha segnato in modo indelebile la storia della Chiesa cattolica.
Originario di Buenos Aires, dove era già una figura amata e profondamente radicata nella comunità, Francesco è stato un pastore dal tratto umano e diretto, che ha saputo parlare al cuore della gente. Celebre per i suoi spostamenti in autobus e metropolitana, per il suo linguaggio semplice, la sua attenzione verso gli ultimi e il suo spirito profondamente evangelico, è stato eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013, diventando il 266° successore di San Pietro. La sua elezione sorprese il mondo intero, ma fu accolta con entusiasmo e speranza. «L’avete preso quasi alla fine del mondo», aveva detto con un sorriso affacciandosi alla Loggia delle Benedizioni quella tarda sera Invernale.
La Sede Vacante
Con la sua morte, si apre per la Chiesa cattolica un momento delicato e solenne: quello della Sede Vacante, il periodo in cui il trono petrino resta vuoto in attesa dell’elezione di un nuovo Papa. Questa fase, regolata dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis promulgata da Giovanni Paolo II e aggiornata da Benedetto XVI, è disciplinata da rituali precisi e da una profonda spiritualità.
Il primo atto formale spetta al Cardinale Camerlengo, che ha il compito di accertare ufficialmente la morte del Pontefice con una formula antichissima, testimoniata da secoli di tradizione. Subito dopo, il Camerlengo provvede a sigillare gli appartamenti papali, chiudendo simbolicamente un’epoca e avviando la transizione. Segue la convocazione del Collegio dei Cardinali, che si riunisce nelle Congregazioni Generali per prendere le decisioni necessarie all’amministrazione della Chiesa nel periodo intermedio e per organizzare il Conclave.
Il decesso del Papa è stato comunicato ufficialmente alla stampa e ai fedeli dalla Sala Stampa vaticana, mentre le campane di San Pietro suonano a lutto, dando eco universale al dolore per la scomparsa del Pastore della Chiesa. Nei giorni successivi si celebrano i funerali solenni, spesso alla presenza di capi di Stato, autorità religiose e fedeli provenienti da ogni parte del mondo.
Il Conclave
Nel cuore del Vaticano, intanto, si prepara il momento decisivo: il Conclave, in cui i cardinali elettori – ovvero quelli che non hanno ancora compiuto ottant’anni – si riuniscono per eleggere il nuovo Pontefice. Questo evento, che ha sempre suscitato grande interesse anche da parte dell’opinione pubblica, si svolge nella Cappella Sistina, scrigno di fede e arte, custodita sotto l’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo.
Prima dell’inizio del Conclave, i cardinali partecipano a una messa solenne e pronunciano un giuramento di segretezza. Ogni giorno si procede con gli scrutini, le votazioni segrete che proseguono finché non si raggiunge una maggioranza qualificata di due terzi. Il mondo segue con trepidazione il fumo che esce dal comignolo: nero, quando la votazione non è andata a buon fine; bianco, quando finalmente è stato eletto un nuovo Papa.
Una volta raggiunta l’elezione, il decano del Collegio chiede al cardinale prescelto: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”. Se egli risponde positivamente, sceglie un nome da Papa e viene condotto nella suggestiva Stanza delle Lacrime, dove indossa per la prima volta le vesti papali. Pochi minuti dopo, il cardinale protodiacono si affaccia sulla Loggia centrale della Basilica Vaticana e proclama al mondo il celebre: “Habemus Papam!”
Nel frattempo, la guida della Chiesa non è del tutto sospesa. Il Collegio dei Cardinali, pur non potendo intervenire su decisioni dottrinali o questioni di lungo corso, amministra gli affari ordinari della Santa Sede, garantendo continuità e stabilità in questo momento di passaggio.
Con la morte di Papa Francesco si chiude un pontificato che ha profondamente rinnovato l’immagine del Papato nel mondo contemporaneo. Un uomo che ha scelto il nome del Poverello di Assisi, che ha rinunciato agli orpelli del potere per restituire alla Chiesa il volto della misericordia.