Nanni Moretti è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Camillo di Roma dopo essere stato colpito da un infarto nel tardo pomeriggio di martedì 2 aprile. Il regista e attore, 71 anni, è stato trasportato d’urgenza in ambulanza e, appena arrivato nella struttura sanitaria, è stato trasferito in sala operatoria nel giro di sei minuti per essere sottoposto ad un tempestivo intervento salvavita. L’équipe medica, la stessa che lo aveva seguito in occasione di un precedente episodio simile lo scorso ottobre, ha agito con grande rapidità. Le sue condizioni sono serie ma, secondo fonti ospedaliere, non drammatiche. La prognosi resta riservata, ma si respira un cauto ottimismo.
Era atteso proprio nel pomeriggio di ieri al cinema Sacher, la sua storica sala romana, per accogliere il pubblico alla prima del film L’attachement di Carine Tardieu, in programma nell’ambito del Festival del Cinema Francese. Ma poche ore prima aveva fatto sapere agli organizzatori di non sentirsi bene, annunciando la sua assenza. Una rinuncia che ha subito allarmato chi lo conosce, considerando il precedente infarto avvenuto lo scorso autunno.
Moretti, regista tra i più influenti e divisivi del cinema italiano, è da sempre figura centrale del panorama culturale nazionale. Nato a Brunico il 19 agosto 1953, ma cresciuto a Roma in una famiglia di docenti, ha cominciato il suo percorso cinematografico con cortometraggi girati in Super 8, esordendo nel lungometraggio con Io sono un autarchico nel 1976, dove compariva per la prima volta il personaggio di Michele Apicella, alter ego ricorrente nella sua prima fase creativa. Due anni dopo, Ecce Bombo lo impone al grande pubblico e lo proietta sulla scena internazionale con la partecipazione al Festival di Cannes.
Negli anni Ottanta e Novanta, tra premi e provocazioni, Moretti costruisce un’identità artistica inconfondibile: ironica, politica, autobiografica, sospesa tra diario intimo e disamina sociale. Con Sogni d’oro conquista il Leone d’Argento a Venezia, mentre con Caro diario – pellicola cult del 1993 – ottiene il premio per la regia a Cannes. Non mancano momenti di confessione personale e autoanalisi, come quando decise di inserire nel film una sequenza in cui viene mostrata l’ultima seduta di chemioterapia per uno dei due tumori che ha combattuto.
Nel 2001 arriva la consacrazione internazionale con la Palma d’Oro a Cannes per La stanza del figlio, uno dei suoi film più profondi e dolorosi. Negli anni successivi Moretti prosegue nel suo impegno civile e politico attraverso il cinema, con titoli come Il caimano, satira diretta sull’era Berlusconi, e il più recente Habemus Papam, che riflette in chiave profetica sul peso del potere e della spiritualità.
Sempre attento al mondo che lo circonda, Moretti non ha mai nascosto le sue posizioni ideologiche, suscitando spesso ammirazione e irritazione in egual misura. Non esistono mezze misure davanti al suo cinema: o lo si ama o lo si detesta. Ma anche questa polarizzazione ha finito per alimentarne il mito, rendendolo una figura indelebile del nostro immaginario collettivo.
Il pubblico, intanto, si stringe attorno a lui con affetto e apprensione. Sui social sono centinaia i messaggi: frasi iconiche dai suoi film, dichiarazioni d’amore, ironia e preghiere laiche per il suo recupero. C’è chi scrive: “Dai Nanni, non fare scherzi”, chi cita “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”, chi condivide immagini e ricordi legati ai suoi film, alle sue parole, alla sua visione del mondo. Il cinema italiano, i fan, gli amici e i colleghi sono tutti con lui, in attesa di buone notizie.
Dopo una carriera costellata di premi, successi e battaglie culturali, Nanni Moretti resta uno degli ultimi intellettuali-artigiani del nostro cinema, capace di costruire nel tempo una poetica personale riconoscibile e coraggiosa, fedele solo alla propria visione. È attualmente al lavoro sul suo nuovo film, Margherita, titolo provvisorio di cui si sa ancora molto poco, se non che sarà interpretato da Margherita Buy e che sarà presente anche una giovanissima attrice, cercata personalmente da Moretti tra i licei romani.
Per ora, il set può aspettare. Tutti sperano che Nanni, testardo e instancabile, riesca a superare anche questa sfida. Come ha sempre fatto. E come i suoi personaggi, spesso fragili ma ostinati, incapaci di arrendersi. Forza Nanni, resta con noi: ti si nota di più.