La camera ardente del Presidente del Parlamento Europeo allestita nella Protomoteca del Campidoglio
La scomparsa di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, scuote Roma ad iniziare dal primo cittadino con cui ha condiviso un periodo di lavoro al Parlamento Europeo: “Un dolore immenso per la scomparsa di David Sassoli: un grande italiano, un grande europeo, una persona straordinaria. Nel lavoro comune a Bruxelles è maturata un’amicizia profonda e il mio infinito apprezzamento per i suoi principi e valori, per la sua dolcezza, la sua umanità e il suo equilibrio, per la capacità di unire sempre senso delle istituzioni e impegno senza riserve per i più deboli – ha scritto il sindaco – La sua passione politica resterà un insegnamento per tutti coloro che hanno a cuore il progresso di un’Europa più unita e più giusta. Mi stringo al dolore della famiglia e di tutti i suoi cari. Non ti dimenticheremo mai David“.
Stabiliti i funerali di Stato previsti per domani presso la basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, la salma è già arrivata in Campidoglio ed è stata accolta all’arrivo proprio dal Sindaco di Roma che ha reso gli onori della città di Roma alla presenza della famiglia. Un momento di raccoglimento privato nella camera ardente anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal premier Mario Draghi prima dell’arrivo di personalità politiche ed in attesa di accogliere nella Protomoteca, dalle ore 10 alle ore 18, il popolo di Roma già in fila sulla piazza all’ombra della statua del Marco Aurelio, accorso per rendere omaggio.
David Sassoli, 65 anni, non è stato solo un politico. Il suo ultimo incarico, quello di Presidente del Parlamento Europeo era partito dal 3 luglio 2019, ma precedentemente ne era stato vice Presidente. Giornalista e conduttore televisivo, Sassoli è stato tra i fondatori di “Articolo 21, liberi di…” un movimento per la libertà di stampa. Presidente di Stampa Romana legato alla Federazione Nazionale Stampa Italiana, fu dapprima inviato di cronaca per il TG3 e successivamente diventò direttore del TG1.