Roma sfila in ricordo della liberazione. Tante le iniziative: il corteo che unisce idealmente le Fosse Adreatine a Porta San Paolo, ma anche via Tasso, Garbatella, Pigneto, Centocelle. Tanti eventi, tanti interventi.
Come ogni anno le polemiche per il 25 aprile non sono mancate, e come ogni anno Roma risponde nei luoghi che sono stati più direttamente colpiti dall’occupazione totalitaria del regime nazifascista. Non solo la grande manifestazione che idealmente unisce il luogo dell’orrore, le Fosse Ardeatine, con porta San Paolo, uno dei luoghi simbolo della resistenza, ma anche i quartieri si sono organizzati in eventi che coprono di ricordo in un fermento culturale proprio quella liberazione che ci consente oggi di essere liberi di parlare e di pensare, tutti, nessuno escluso.
“Per ricordare l’insurrezione vittoriosa delle formazioni partigiane e la definitiva Liberazione d’Italia dal nazifascismo. Per l’impegno quotidiano contro vecchi e nuovi fascismi. Per la Pace, la Giustizia sociale, l’Uguaglianza, il Lavoro. Per l’applicazione della Costituzione nata dalla Resistenza.Viva quindi e sempre la città di Roma Medaglia d’Oro al Valor Militare per i fatti della Resistenza. Viva le partigiane e i partigiani. A Carla, a Lucia, a Sasà, a Mario, alle loro compagne e ai loro compagni. Onore ai Gap.” questo il messaggio di apertura del corteo promosso dall’ANPI.
Un corteo di migliaia di persone ha invaso Roma, dalle organizzazioni legate alla resistenza, alle sigle sindacali (tutte meno la CISL), a partiti politici. Tante indubbiamente le persone che sono partite in modo organizzato da piazza Benedetto Bompiani con bandiere e strisioni, persino rappresentanze dei nativi americani Soux, Navaho, ma decine di migliaia sono state quelle che si sono aggiunte nel corteo strada facendo nelle strade cittadine.
Un corteo ordinato a volte silenzioso, a volte cantante e danzante, ha attraversato a suon di musica i quartieri di Tor Marancia, Garbatella, Ostiense per con confluire in una piazza di Porta San Paolo gia’ colma. Un corteo, via crucis pagana, durante il quale si sono susseguiti interventi, dal camion dell’organizzazione dotato di musica ed amplificazione, della rete degli studenti medi, dell’Associazione Libera, di Emergency. Interventi che si sono alternati al microfono eseguendo microtappe che hanno consentito il raggruppamento delle persone per traversare le arterie stradali viù grandi con i minor impatto di disagio automobilistico, per quanto possibile.
Ed all’arrivo del corteo, di fronte alla quella Piramide Cestia, sul cui vertice nel 1943 era stata piazzata una bandiera dell’oppressione, strappata con estremo coraggio dai cittadini, muta testimone dei tragici fatti del 1943, simbolo dell’eroica resistenza dei cittadini romani agli invasori tedeschi come ricordano la toponomastica dei dintorni, con qualche iscrizione invisibile ai più e il surreale monumento alle potenziali vittime del Nazifascismo posto al centro del piazzale Ostiense, dal palco le note e le parole di Bella Ciao eseguita dal coro della Scuola Popolare di Musica di Testaccio ha dato il benvenuto ai manifestanti in marcia giunti a destinazione.
Una grande festa popolare questa di questo 78° anniversario, forse il più partecipato degli ultimi anni, con diecimila e più persone che hanno risposto presente, per dimostrare che la storia non si può modificare a proprio piacimento in base al colore politico del governo di turno, che la resistenza non è stata fatta da uno sparuto gruppo di persone, e che la Costituzione Italiana è nata proprio da quel sentimento di rivalsa nei confontri di lunghi anni che hanno oppresso il popolo italiano con il sangue e l’olio di ricino, con le deportazioni con gli omicidi politici, con il terrore e la disperazione del genere umano.
“Quella di Roma per il 25 aprile “è una piazza straordinaria e bellissima. È una festa che va al cuore della nostra democrazia, dei principi della nostra costituzione. Roma e l’Italia sono antifasciste e democratiche e festeggiano a testa alta il 25 aprile. Ringrazio l’Anpi e tutte le associazioni che rappresentano i valori di continuità della lotta antifascista” le parole del sindaco Gualtieri sul palco di Roma
Il coro comune contro coloro che tentano di mettere sullo stesso piano il fascismo e l’antifascismo è che il 25 aprile non è una ricorrenza ma un ricordo che deve rimanere vivo alle presenti e future generazioni. E dal palco, coloro che l’hanno vissuto lo hanno gridato forte.