Un messaggio di cura e prevenzione ha attraversato la città in questa Giornata Internazionale della Donna, grazie alla straordinaria iniziativa promossa dalla ASL Roma 2 in collaborazione con la AS Roma. Un connubio tra sanità e sport che ha portato alla realizzazione di quattro eventi gratuiti in diverse strutture del territorio, con l’obiettivo di offrire strumenti concreti per la salute femminile.
Sin dal mattino, l’Ospedale Sandro Pertini ha accolto numerose donne desiderose di conoscere più a fondo il proprio stato di salute riproduttiva. Al primo piano della Palazzina B, un team di esperti in Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) ha fornito consulenze e chiarimenti, mentre chi lo desiderava ha potuto sottoporsi a uno screening gratuito per la valutazione della riserva ovarica, un test fondamentale per comprendere il proprio potenziale di fertilità.
Nel frattempo, all’Ospedale Sant’Eugenio, si è rinnovato l’impegno per la prevenzione del Papilloma Virus (HPV). Dopo il grande successo dell’open day precedente, anche oggi i medici vaccinatori hanno offerto alle donne informazioni dettagliate sui benefici della vaccinazione e somministrato il vaccino, contribuendo così alla lotta contro uno dei principali fattori di rischio per il tumore al collo dell’utero.
Ma la prevenzione non si è fermata ai presidi ospedalieri. Nell’VIII Municipio, l’attenzione si è focalizzata nuovamente sulla fertilità, con personale specializzato che ha accolto e accompagnato, su richiesta, le donne nella prenotazione dello screening per la riserva ovarica, offrendo così un’opportunità concreta per una maggiore consapevolezza del proprio benessere riproduttivo.
Infine, presso il consultorio di via di Pietralata, l’atmosfera è stata resa ancora più coinvolgente dalla presenza di Romina, la mascotte della AS Roma, che ha trasformato l’evento in un’occasione di partecipazione collettiva. Tante giovani donne, escluse dai programmi di screening mammografico per motivi di età, hanno potuto beneficiare di un’ecografia mammaria gratuita, un esame essenziale per la diagnosi precoce del tumore al seno. L’iniziativa ha così permesso di estendere il messaggio di prevenzione a fasce di popolazione spesso escluse da percorsi diagnostici regolari ma che è demandato ad una consapevolezza soggettiva.
Mentre all’interno delle strutture sanitarie si svolgevano le attività dedicate alla prevenzione, fuori dai consultori si è creato un momento di aggregazione organizzata. Gruppi di donne si sono radunati lungo la strada per esprimere la necessità di un’attenzione sempre maggiore alla salute femminile da parte della sanità pubblica. Un gesto di richieste e contestazioni che sottolinea quanto il tema della prevenzione sia sentito e condiviso, ma al tempo stesso distrae da quello che effettivamente la sanità pubblica mette a disposizione di tutti. Voltando le spalle alle strutture srotolando striscioni e gridando nei megafoni, le manifestanti non si sono accorte che all’interno si stava effettivamente realizzando, ironia della sorte, quanto si stava richiedendo.
Soddisfazione e orgoglio emergono sia da parte dello staff sanitario della ASL Roma 2 che da parte della AS Roma per i numeri importanti di questa iniziativa. Numeri di prestazioni gratuite sia nei quartieri romani che negli ospedali dove si è sensibilizzato l’importanza della prevenzione nella donna. E se i numeri sono stati estremamente positivi è anche grazie alla AS Roma, che ha saputo coinvolgere il mondo dello sport in questa nobile causa, dimostrando come il calcio possa veicolare messaggi di grande valore sociale. Attraverso la sua partecipazione attiva, ha portato all’iniziativa tifose e appassionate, contribuendo a diffondere il concetto di prevenzione anche in un ambito diverso da quello sanitario.
Questa giornata dell’8 marzo ha lanciato un messaggio chiaro: la prevenzione deve essere un diritto di tutte le donne, accessibile senza ostacoli e diffuso su tutto il territorio. L’auspicio è che eventi di questo tipo possano diventare un appuntamento ricorrente, consolidando il legame tra sanità e sport come strumenti di sensibilizzazione e tutela della salute.
Oggi si è fatto un passo avanti importante, ma il cammino verso una cultura della prevenzione sempre più radicata è ancora lungo. L’entusiasmo e la partecipazione dimostrano, però, che quando istituzioni, associazioni e realtà sportive si uniscono, il cambiamento è possibile.