#Cronaca #Musica #Spettacolo

Tony Effe escluso dal concertone di Capodanno per evitare polemiche sui testi sessisti

foto: Riccardo Piccioli

L’invito a Tony Effe, discusso trapper romano, a esibirsi al Circo Massimo per la notte di San Silvestro è durato meno di quarantotto ore. Tra telefoni bollenti, riunioni-fiume, pressioni politiche e appelli social, il Campidoglio ha preferito retrocedere dalla propria scelta iniziale, rinunciando al nome destinato a intercettare un pubblico giovane, ma capace di accendere un fuoco di fila di polemiche sulle liriche ritenute sessiste del suo repertorio.

Tutto è esploso in tempi fulminei, creando un cortocircuito in un momento particolarmente delicato per la Capitale: da un lato l’inaugurazione delle Porte Sante del Giubileo, dall’altro l’approvazione del bilancio comunale. Nel mezzo, la prospettiva di proteste, critiche e manifestazioni, proprio nei giorni in cui l’attenzione mediatica e istituzionale sulla città è massima.

Le prime avvisaglie del problema si sono manifestate già in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento di fine anno. Alla domanda di un giornalista sui testi controversi dell’artista, l’assessore allo Sport e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato, aveva risposto richiamando l’immagine di una Roma aperta, accogliente, rispettosa delle donne, pronta a estromettere dal palco chiunque non fosse all’altezza di tali valori. Parole che non hanno stemperato i toni della critica. Anzi, hanno innescato ulteriori proteste.

Dopo l’inserimento del nome di Tony Effe nella rosa degli artisti per l’evento di Capodanno, si sono moltiplicate le reazioni negative. Le donne del Pd, associazioni femministe, opposizioni politiche di diverso colore (da Fratelli d’Italia ad Azione, fino all’Udc) hanno chiesto spiegazioni, puntando il dito contro la scelta del Comune. “Come avete potuto non considerare i testi sessisti di Tony Effe?” è stata la domanda rimbalzata per ore nelle chat e negli uffici del Campidoglio.

A poco sono valsi i precedenti – la partecipazione dell’artista a eventi patrocinati dal Comune, la sua svolta pop certificata da brani estivi in collaborazione con interpreti noti, l’inclusione nella prossima edizione del Festival di Sanremo dove ogni testo passa al vaglio della commissione dell’Ariston – né tantomeno l’intervento dell’ultimo minuto del trapper su Instagram, in cui professava rispetto e amore per le donne. L’onda critica era ormai alta, minacciando di travolgere sia l’amministrazione capitolina sia il clima generale di serenità desiderato in vista del Giubileo.

La decisione finale, arrivata dopo ore convulse, è stata quella di annullare la partecipazione di Tony Effe. Una mossa dettata più dal timore di giornate di tensione politica che dalla mancanza di popolarità dell’artista, indubbiamente noto tra i giovani a cui l’evento voleva rivolgersi. Il Campidoglio, messo di fronte a una scelta non semplice, ha optato per la linea del “meglio prevenire che curare”. Resta l’interrogativo su come sia stato possibile non prevedere un’escalation di polemiche: un vuoto di valutazione che ora pesa sull’immagine dell’amministrazione comunale.

Il palco del Circo Massimo si aprirà dunque con una lineup rivista, evitando un caso che avrebbe potuto creare un clima avvelenato in vista del Giubileo. Scelta forse prudente, anche a costo di un contraccolpo mediatico e della possibile reazione contrariata del trapper, che avrebbe voluto esibirsi nella sua città. Roma si prepara così al Capodanno, puntando a una festa più serena, benché orfana del nome destinato, inizialmente, a far parlare di sé.