La concessione lampo del patrocinio del Comune di Latina al “Lazio Pride”, in programma l’8 luglio, ha scatenato una serie di reazioni complesse. La sindaca di Latina, Matilde Celentano, si è trovata nel mirino del suo partito, Fratelli d’Italia, e di varie associazioni Pro Vita vicine al centrodestra, trovandosi costretta a ritirare l’appoggio precedentemente annunciato alla manifestazione a favore dei diritti Lgbtq+.
Solo poche settimane prima, Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, aveva ritirato il patrocinio regionale alla manifestazione per le stesse ragioni. Dato questo contesto, sembra improbabile che la sindaca Celentano non fosse a conoscenza del manifesto politico della manifestazione, che sostiene tra le altre cose il riconoscimento alla nascita dei figli di famiglie omogenitoriali e l’accesso alle tecniche di procreazione assistita anche per le coppie femminili.
Secondo Celentano, questi punti contrastano con “divieti normativi vigenti aventi addirittura natura penale ovvero rilevanti per i canoni di ordine pubblico”. La sua decisione ha immediatamente scatenato l’esultanza delle associazioni Pro Vita, che sperano che quello di Latina sia l’ultimo patrocinio concesso e poi ritirato da un’amministrazione di centrodestra a una manifestazione Pride.
L’episodio ha rivelato le tensioni interne tra i dirigenti laziali di Fratelli d’Italia e la sindaca, con i primi che consideravano l’iniziale concessione del patrocinio come un’azione “senza senso e lontana dalla linea politica del partito”.
Sembra che la decisione di Celentano di concedere il patrocinio del Comune al “Lazio Pride” sia stata presa sull’onda dell’entusiasmo seguendo uno scambio di lettere con il cantante Tiziano Ferro, noto attivista per i diritti delle coppie gay. Ferro, durante un concerto allo stadio Olimpico di Roma, aveva dedicato una canzone a Latina, sua città natale, indossando una felpa con il nome della città. In risposta a un invito del sindaco, il cantante ha chiesto che Latina concedesse il patrocinio al “Lazio Pride”.
Celentano aveva risposto accogliendo la richiesta di Ferro, affermando: “Sono una donna, una madre, so cos’è l’amore. Sappia che sono pronta a fare in questo senso tutto quello che la legge mi consentirà di fare, senza pregiudizi né riserve da parte mia“. Queste parole, tuttavia, non sono bastate a placare le polemiche, riscontrando l’opposizione delle associazioni “Pro Vita” e di Fratelli d’Italia.
L’incidente rappresenta l’ultima di una serie di posizioni contro i diritti Lgbtq+ prese dal partito Fratelli d’Italia, risvegliando una volta di più il dibattito sulla tensione tra politica e diritti umani in Italia.