Gli ospiti approfittano di un errore di Ibanez e vincono 1-0, agganciando l’Atalanta a -8 dal Napoli e staccando di due punti i giallorossi di Mourinho
Atmosfera da brividi quella allo Stadio Olimpico per il derby tra Roma e Lazio, valido per la tredicesima giornata di Serie A. All’ingresso delle due squadre in campo, la Curva Sud ha risposto presente mettendo in mostra una clamorosa coreografia: “1927: Noi decidemmo di essere Roma!!!”, il contenuto dello striscione, in cui figurano anche il logo della Roma e lo stemma SPQR. Durante l’inno “Roma, Roma Roma”, cantato a squarciagola da tutti tifosi romanisti, è andato in scena uno spettacolare gioco di colori.
Mourinho conferma in mezzo Camara al fianco di Cristante, Sarri invece si affida obbligatoriamente al tridente veloce: Felipe, Zaccagni e Pedro.
Dopo gli errori eclatanti del 2021, Ibanez si ripete al 29’ con un’altra follia delle sue: punta centralmente nella propria area Pedro in disimpegno, con lo spagnolo che gli ruba palla e Felipe Anderson che brucia Rui Patricio al limite dell’area piccola.
Un errore glaciale, con la carezza di Pellegrini (da capitano) a rincuorare il difensore giallorosso.
Nella ripresa Mou manda dentro Celik per Mancini, poi dopo 7’ Pellegrini deve arrendersi al solito fastidio al flessore destro (dentro Volpato). La Roma va a caccia del pari più di rabbia che non di genio, la Lazio invece gestisce bene le varie situazioni di gioco e con lo spazio per i piccoletti davanti ogni volta che trova il modo di distendersi in velocità dà la sensazione di poter far male.
Non bastano i dieci minuti di recupero finali per evitare la festa – immensa – della Lazio, che con questo successo scavalca la Roma e sale al terzo posto, al fianco dell’Atalanta.
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Mourinho nel dopopartita:
Forse è mancata un po’ di lucidità negli ultimi 25 metri.
“Sono assolutamente d’accordo. Troppa emozione e poca consapevolezza dell’obiettivo e dell’organizzazione del gioco. Non è facile giocare contro una squadra tutta bassa, contro una squadra che ha fatto una gestione molto intelligente del tempo di gioco e del ritmo partita. E noi, senza quella luce di qualità che ci portano i giocatori speciali, qualcosa ci è mancato.
Senza Paulo e senza Lorenzo, hai 20-25 minuti nei quali devi segnare, ma hai bisogno di lucidità. Sono assolutamente d’accordo con voi, perché è stato un dominio ed è stata anche una Lazio che ha detto ‘siamo qui per difendere il gol di vantaggio e per giocare il meno possibile’.
Lo hanno fatto bene e noi è mancata questa lucidità di cui parlate. Ed è mancata quella luce di qualità che ti fa trovare lo spazio, l’assist, l’azione individuale che può fare la differenza. L’abbiamo cercata con Volpato, che non ha fatto assolutamente male, ma è andata così”.
E mancano anche i gol degli attaccanti.
“Non solamente i gol: anche il gioco di squadra, anche i duelli vinti. Perché anche quando manca lucidità e la squadra gioca troppo diretta, bisogna vincere qualche duello individuale. In questo caso i nostri attaccanti con più esperienza non l’hanno fatto”.
Anche oggi c’è stato un infortunio, quello di Pellegrini.
“È normale, è normale. Ci sono dei calciatori che giocano sempre, e se non giocano la squadra va in difficoltà. Io ho due possibilità: rischiamo, oppure non rischiamo ma non abbiamo qualità. Dal momento che avevamo perso due partite su tre in Europa League, e che ci siamo presentati alle ultime tre gare con 3 punti in classifica, dovendone fare per forza altri 7, ecco che Pellegrini ha giocato contro il Real Betis, contro l’Helsinki su un campo di plastica, e l’altro ieri ha disputato altri 90 minuti.
È normale che arrivi un infortunio, non c’è niente da fare. Sono degli uomini. Ci sono tanti giocatori che si infortunano per questo accumulo di partite. Io, nella mia squadra, non ho tanti giocatori che vanno al Mondiale, perché l’Italia non si è qualificata, e non abbiamo questa pressione che ogni tanto parte anche dai calciatori, ma è un infortunio perfettamente naturale”.
Aveva detto che Dybala sarebbe tornato nel 2023: è cambiato qualcosa. Lo potremmo rivedere contro il Torino?
“Ovviamente, lui vuole andare al Mondiale, è logico, ed è difficile dirgli di no. E se pensa di andare al Mondiale, se c’è un’evoluzione buona del suo infortunio, se domenica può esserci contro il Torino, naturalmente ne abbiamo bisogno”.
Negli scontri diretti, all’Olimpico la Roma perde.
“Perde, ma immeritatamente secondo me. L’Atalanta ha vinto 1-0 con un tiro in porta. Il Napoli ha vinto ma è stata la partita nella quale ha incontrato le maggiori difficoltà di tutta la stagione, e ha vinto grazie a quel gol pazzesco di Osimhen alla fine.
E oggi la Lazio è venuta qui, ha fatto mezzo gol e ha vinto. Sono sconfitte immeritate. Se lei mi dice che manca qualità negli ultimi venti metri, che manca il calciatore che crea la palla gol e quello che la butta dentro, sì, è vero. Però l’identità, la mentalità della squadra di cercare di fare il risultato, a volte anche sbagliando, è intoccabile”.
Con tutti questi infortuni, allora forse è il caso di intervenire in maniera forte a gennaio sul mercato.
“Oggettivamente, penso di no. Dobbiamo cercare di recuperare degli uomini. Non so se Wijnaldum tornerà per la ripresa del campionato, ma non credo che la Roma andrà in modo forte sul mercato. Dobbiamo imparare con quello che abbiamo.
Questo ragazzo, Volpato, ha giocato già quattro partite di file e, se dobbiamo dare l’opportunità di giocare a più giovani, lo faremo”.
Tabellino:
Roma-Lazio 0-1
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini (1′ st Celik), Smalling, Ibanez; Karsdorp (18′ st El Shaarawy) Cristante, Camara (29′ st Matic), Zalewski (28′ st Belotti); Zaniolo, Pellegrini (9′ st Volpato); Abraham.
A disposizione: Boer, Svilar, Shomurodov, Vina, Kumbulla, Bove, Tripi, Tahirovic, Cherubini, Faticanti.
All.: Mourinho
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari (24′ st Hysaj), Casale, Romagnoli, Marusic; Vecino, Cataldi, Luis Alberto (25′ st Basic); Pedro (23′ st Cancellieri), Felipe Anderson, Zaccagni (40′ st Romero).
A disposizione: Luis Maximiano, Adamonis, Patric, Marcos Antonio, Kamenovic, Immobile, Radu, Gila.
All.: Sarri
ARBITRO: Orsato di Schio
MARCATORE: 29′ pt Felipe Anderson
NOTE: Ammoniti: Mancini, Rui Patricio (R); Lazzari, Vecino, Radu (L); Recupero: 2′ pt, 8′ st.
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