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El Shaarawy e Kumbulla regalano l’andata degli ottavi d’Europa League a Mou
Una prestazione perfetta e un risultato prezioso. La Roma batte il Real Sociedad senza perdere mai il controllo, fomentando uno stadio impeccabile.
Vince col piglio della grande trovando il gol in apertura con El Shaarawy e in chiusura con Kumbulla gestendo il resto della partita subendo appena un tiro nello specchio della porta (il palo di Kubo) e trovando pure l’incrocio con Belotti. Sul finale arriva pure la ciliegina di Kumbulla. Una piccola favola, quella dell’albanese, escluso all’inizio dopo i brutti errori con la Cremonese. Una rete pesantissima dedicata alla moglie incinta che permette alla Roma di vedere al ritorno di San Sebastian tra una settimana con ottimismo.
Occhio a Pellegrini: il capitano della Roma è stato sottoposto a una tac alla testa che ha escluso fratture o lesioni dopo il colpo subito nel corso del secondo tempo. Al numero 7 capitolino, il quale ha riportato una ferita lacero contusa in zona fronto-parietale, sono stati applicati dei punti di sutura.
La Roma ha finalmente un’identità tattica ben definita e un organico che consente un ambizioso finale di stagione. La Coppa Italia è un enorme rimpianto ma c’è la possibilità di evitarne altri.
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Josè Mourinho a fine partita:
La Real Sociedad aveva sempre vinto e segnato in trasferta: oggi ha tirato una sola volta in porta.
“La Real Sociedad ha tenuto palla e ci ha creato problemi. Il merito dei miei ragazzi è stata la loro organizzazione, il loro sforzo, la loro empatia in campo: io sono in difficoltà e ho bisogno di te. Giocare contro un rombo è molto difficile, abbiamo avuto delle esperienze: lo abbiamo fatto contro l’Empoli e contro il Salisburgo. Non era una cosa nuova per noi, però è difficile.
Bisogna anche avere una mentalità forte, è necessaria quando tu non hai la palla. Abbiamo controllato la partita, e qualche volta lo abbiamo fatto senza avere palla. Poi abbiamo fatto questo secondo gol che può essere importante. E dopo il 2-0, dovevamo solo gestire per far sì che il risultato restasse questo”.
Quanto lavoro c’è dietro questa forza che si sta verificando in casa in questo 2023: sette partite, sette vittorie?
“Sono loro, come squadra. Si può sempre parlare del portiere che para tanto, dei difensori centrali che fanno un grande lavoro, ma io non conosco una squadra che difende bene ma che non difende come squadra. Tu puoi avere il miglior portiere e il miglior difensore del mondo, ma se non difendi come squadra vai sempre in difficoltà. E quando guardo la mia squadra, da Rui a Dybala, dico come lavorano tutti e onestamente il lavoro difensivo di Paulo, che è il suo punto debole, dice tutto.
Perché tutti gli altri vogliono fare veramente bene, conoscono i propri limiti, limiti che abbiamo, però facciamo dei nostri limiti anche i nostri punti di forza. Faccio i complimenti ai ragazzi, è merito loro. Ma questo 2-0 è buono solo se là non perdiamo con tre gol di scarto. Dopo la prima gara, mi rifiuto sempre di dire che un risultato sia buono, perché lo è se poi non perdiamo 3-0”.
Hai detto che è difficile affrontare un rombo, ma penso che tu l’abbia studiata bene, perché per il rombo è difficile andare a prendere i quinti o una posizione aperta come Dybala, perché sul primo gol avete fatto un’azione splendida: siete partiti dalla vostra area, Dybala era in posizione aperta, movimento di Abraham fatto alla perfezione ed El Shaarawy che ha fatto 80 metri per andare a chiudere quell’azione e trovare il vantaggio. Questo è da sottolineare assolutamente. Questa è una bella azione, non so se l’avrai vista tante volte…
“L’ho vista ieri (il mister ride, ndr). Abbiamo giocato con due quinti freschi ed entrambi hanno fatto molto bene. Stephan ha questa dote di fare gol, aveva gamba, era fresco, aveva il pieno di benzina, è arrivato e ha fatto gol. A me non piace dire queste cose, però questa azione l’avevamo preparata così. Onestamente, non mi piace giocare contro un rombo da un punto di vista difensivo, ma da quello offensivo sì. E nel secondo tempo mi è mancata un po’ la palla, perché ieri l’avevamo analizzata bene, l’avevamo preparata bene con la palla per creare a loro delle difficoltà: è venuta bene.
Sono contento di quello che hanno fatto i ragazzi, non posso chiedere di più. Come dicevo, il 2-0 è buono solo se non perdiamo 3-0 o anche 2-0. Ma quella dopo sarà una settimana pericolosa, perché accumuleremo stanchezza e giocheremo contro la Lazio e vi dico che giocare contro la Lazio, per me, equivale a giocare contro il Milan o la Juve. È lo stesso. Ma questa città, in questo senso, è pericolosa. E dovremo andare a San Sebastian, consapevoli che sarà una partita molto difficile, non pensando che due giorni dopo affronteremo la Lazio”.
In questo momento ha dei laterali che funzionano tutti bene, ha recuperato Karsdorp che ha fatto partire il contropiede sul primo gol, Spinazzola salta sempre l’uomo, però ha scelto El Shaarawy: questo perché l’avevate preparata così? Ossia, lasciandoli palleggiare per andarli poi a prendere, perché hanno una difesa alta. Oltre a una scelta dettata dalla freschezza, quella di El Shaarawy è stata quindi una scelta strategica, tattica.
“Anche strategica, anche tattica. Però, non è stato facile prendere questa decisione, perché non abbiamo attaccanti in panchina: ne abbiamo solo uno. Non c’era neanche Solbakken, che non è in lista. Per esempio, nella seconda parte della gara, mi sono ricordato della partita di ieri tra PSG e Bayern Monaco: il Bayern aveva in panchina Gnabry, Mané, Sané. Non li avrei voluti tutti e tre, me ne sarebbe bastato uno solo: se ne avessi avuto uno e lo avessi messo al posto di Dybala negli ultimi quindi minuti, magari avremmo vinto con più gol.
Questo per dire che Stephan qualche volta resta in panchina perché ho bisogno di soluzioni anche davanti. Quando invece gioca da quinto, ovviamente poi sopraggiunge la stanchezza e negli ultimi venti minuti non posso chiedergli di fare l’attaccante, facendo copertura, pressando e dando profondità. È dura. Ma il ragazzo ha una mentalità fantastica.
Ora c’è il Sassuolo, che gioca tanto e noi li affronteremo con due partite da disputare, mentre Dionisi è a casa tranquillo, bevendo un’acqua frizzante (Mourinho ride, ndr), guardando la partita assieme ai ragazzi”.
Perché sarà difficile giocare la stessa partita lontano dall’Olimpico? C’è il fattore pubblico?
“Quando loro vogliono giocare, giocano. Contro la Juve hanno fatto una grande partita, contro il Salisburgo anche e oggi lo stesso. Quando questo stadio vuole giocare non è solo bello, perché puoi essere bello e non fare niente. Quando vuole giocare è bello e fa anche piacere: quando sono in panchina nella pressione della partita mi piace anche vederlo perché è bello, però quando gioca con noi aiuta veramente.
E domenica ne abbiamo bisogno, perché qualche giocatore non avrà benzina e noi abbiamo bisogno di un pubblico bello che ci aiuta”.
Tabellino:
Roma – Real Sociedad 2 – 0
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Llorente; Karsdorp, Cristante, Matic, El Shaarawy; Pellegrini, Dybala; Abraham.
A disposizione: Boer, Svilar, Zalewski, Kumbulla, Celik, Wijnaldum, Camara, Bove, Spinazzola, Belotti, Tahirovic Volpato.
Allenatore: Mourinho
REAL SOCIEDAD (4-4-2): Remiro; Gorosabel, Zubeldia, Le Normand, Rico; Zubimendi, Illarramendi, Merino, Silva; Sorloth, Kubo.
A disposizione: Barrenetxea, Cho, Munoz, Navarro, Sola, Turrientes, Zubiaurre, Oyarzabal, Guevara, Pacheco, Mendez.
Allenatore: Alguacil.
Marcatori: 13′ El Shaarawy (R), 87′ Kumbulla (R)
Ammoniti: Illarramendi (RE), Zubeldia (RE), Golosabel (RE), Zubimendi (RE), Matic (RO), Oyarzabal (RE)
Arbitro: Sandro Scharer
Assistenti: Stephane De Almeida e Bekim Zogaj
Quarto Ufficiale: Lukas Fähndrich
VAR: Fedayi San
AVAR: Lionel Tschudi
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