Lo diciamo subito: nessun allarmismo. Ancora si cerca di capire l’evento realmente scatenante dei tre decessi che hanno fatto supporre che un lotto del vaccino astrazeneca possa avere problemi. E non si ha, allo stato attuale, nessun elemento di reale collegamento tra i casi sotto osservazione ma è in corso un accertamento delle eventuali criticità sulla corretta conservazione e sull’utilizzo della dose di vaccino AstraZeneca.
Il caso del sottufficiale della Marina Stefano Paternò, morto per arresto cardiocircolatorio ventiquattr’ore dopo avere ricevuto l’immunizzazione è al vaglio di ulteriori indagini da parte della Procura di Siracusa che ha dato mandato ai Nas dei carabinieri per il sequestro delle fiale del lotto Abv2856 in tutta Italia.
“Niente allarmismi ed evitiamo di creare una psicosi collettiva. Può trattarsi di una coincidenza. Solo l’autopsia ci chiarirà le cause della morte” le parole della Procuratrice di Siracusa.
L’autopsia sul corpo del vicecomandante della sezione di Pg dei carabinieri di Trapani, Giuseppe Maniscalco, avrebbe invece escluso la morte per trombosi. Il militare al quale era stato somministrato il vaccino AstraZeneca proveniente dallo stesso lotto ABV2856 del caso precedente, sarebbe morto per un infarto.
Un terzo caso, che riguarda la morte di Davide Villa, 50 anni, agente della squadra mobile di Catania deceduto 12 giorni fa, su cui è stato aperto un fascicolo dalla procura di Catania. Si tratta di un caso in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo. L’agente, due settimane prima del decesso, era stato sottoposto al vaccino anti covid AstraZeneca proveniente dallo stesso lotto ABV2856.
In attesa di ulteriori ricerche che possano mettere in relazione i tre decessi, l’agenzia italiana per il farmaco ha sospeso su tutto il territorio nazionale l’utilizzo di dosi appartenenti al lotto di vaccino ABV2856. Nel suo comunicato n. 632 Aifa scrive che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi“, e spiega che sta “effettuando tutte le veridiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti“. I campioni del lotto ritirato “saranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità“.
Quello che appare chiaro è che al momento i benefici della vaccinazione sono superiori ai rischi. Ed inoltre non ci sono certezze che i tre casi, così diversi tra loro, siano correlato da una reazione avversa.
Saranno le autopsie e le relative indagini scientifiche a chiarirlo. Ma per ora a Roma si registra una leggera flessione della richiesta di prenotazione, proprio alla luce di attesa di chiarezza nei casi succitati e che la sospensione della somministrazione del lotto incriminato è solo a scopo precauzionale.
Da fonti della ASL Roma 2, infatti, apprendiamo è stata fatta una minuziosa ricerca nei centri vaccinali e che quelli rispondenti al lotto ABV2856 sono stati eliminati dal circuito vaccinale eliminando in questo modo qualsiasi pericolo di somministrazione. Una procedura che inevitabilmente elimina qulsiasi rischio di pericolo per le vaccinazioni programmate. Ricordiamo ancora una volta che nel mondo in un anno i vaccini salvano milioni di vite umane attraverso la soppressione della patogenicità ed il mantenimento delle proprietà immunologiche. La Nuvola di Roma, come gli altri HUB cittadini, continua ad offrire tutta la sua sua efficienza nell’ottica di completare il processo di vaccinazione di massa per tutti i cittadini.