Tante le testimonianze raccolte nella manifestazione per la Pace di Roma Europe for Peace, corteo che da piazza della Repubblica ha raggiunto piazza San Giovanni a Roma. Un serpentone di persone, tante famiglie e tanti giovani, hanno sfilato con cartelli, bandiere e striscioni per le vie di Roma contro la guerra. La manifestazione indetta dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, CGIL, ARCI, e tante altre associazioni, impossibile elencarle tutte, hanno davvero riempito Roma come non accadeva da tanto tempo: 20.000 partecipanti per la questura, più del doppio secondo gli organizzatori
In realtà il grido straziante che si è alzato dalle voci non riguarda solo genericamente la guerra, tanto nel corteo quanto dal palco e dagli organizzatori, non riguarda solo un fermo NO alla guerra. Quello è solo il punto di partenza. Riguarda anche e soprattutto la richiesta di intervento dell’ONU, organismo internazionale, nato proprio per la risoluzione di attriti internazionali, ed il reale convolgimento della NATO purtroppo non fa che inasprire il dialogo di pace rendendolo più difficile.
Criticate anche le decisioni dell’Italia sull’invio delle armi a supporto dell’Ucraina, perché la pace non si arma. Concetto importantissimo questo ribadito tanto dal segretario della CGIL Maurizio Landini che afferma “Bisogna fermare la guerra, chiedere l’intervento dell’Onu, che sia presente al tavolo delle trattative. La strada non è l’invio delle armi, ma il ricorso alla massima diplomazia“, quanto da Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Italiana Pace e disarmo che ribadisce: “I pacifisti oggi in piazza non sono d’accordo con l’invio delle armi a Kiev“. Tutte le esperienze precedenti di invio armi a scopo di difesa infatti hanno sempre prodotto un effetto di incremento di azioni ostili e inasprimento delle azioni belliche.
Dal palco Landini ha rivolto un saluto fraterno ad un uomo che tanto ha contribuito nell’aiuto nelle guerre nel corso del tempo:
“Vorrei salutare a nome di tutti, sicuro che sta qui con noi, che sta manifestando con noi, Gino Strada che ci ha insegnato cosa significa essere coerenti ed essere contro la guerra”, messaggio anche questo che prende le distanze dalla fornitura di Armi.
L’organizzazione della manifestazione ha lasciato fuori dal programma dell’evento il concetto di “neutralità attiva” ovvero il fatto di rimanere militarmente neutrali, in quanto ogni singolo partecipante ha la sua idea di pace e questa è stata una manifestazione di pace a tutto tondo anche se è stato punto di attrito con la CISL che ha preferito non partecipare attivamente come invece era accaduto nella manifestazione romana di piazza dei Santissimi Apostoli a Roma “Non si può essere neutrali, noi siamo con il governo italiano, stiamo con le misure che sono state prese. Non ci possono essere equivoci e equidistanze tra aggressori e aggrediti, noi siamo con l’Ucraina e contro Putin” le parole sulla non adesione alla manifestazione.
Anche la partecipazione partitica è rimasta al di fuori dall’organizzazione. Ma ciò non toglie che molti sono stati gli esponenti politici presenti al corteo, da Gianni Cuperlo, favorevole all’invio delle armi di difesa in Ucraina, a Loredana De Petris, ma anche Nicola Fratoianni, Davide Aiello, Aldo Penna, Angelo Bonelli. Nella zona del palco, ma senza partecipare come oratore anche Alessio D’Amato, assessore alla salute della Regione Lazio, ha portato la sua presenza in piazza, ovviamente tutti lontani dai riflettori, con una partecipazione personale, al di fuori di un contesto politico.