Sapienza e delicatezza con la dedizione orante nelle parole di Papa Francesco verso il Papa Emerito, Joseph Ratzinger, sostenuta dalla consolazione dello Spirito. Una piazza non piena accompagna l’ultimo viaggio di Papa Benedetto XVI
Una cerimonia solenne in lingua latina, ha terminato i tre giorni di esposizione della salma nella Basilica di San Pietro, una cerimonia con la bara esposta sul sagrato a ricevere la benedizione religiosa davanti al mondo intero. Sul sagrato Vescovi e Cardinali sul lato sinistro, Capi di Stato, di governo ed autorità sul lato destro, alle spalle Papa Francesco, l’altare e l’imponente facciata della Basilica Pietrina orfana della cupola nascosta dalla nebbia, quella cupola colpita da un fulmine nel giorno dell’annuncio della rinuncia al Soglio Pontificio ed impossibile da vedere nel giorno del suo funerale.
Una cerimonia sobria davanti agli oltre 3.700 sacerdoti concelebranti, ai rappresentati delle religioni di tutto il mondo oltre che patriarchi e cardinali, presbiteri ed arcivescovi. Manca solo il popolo previsto di fedeli, presenti sì, ma non a gremire la piazza come in altre celebrazioni. Tra le autorità presenti ci sono i presidenti delle nazioni: da quella italiana, Giorgia Meloni che saluta il feretro con un bacio, insieme al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al cancelliere Olaf Scholz, al presidente polacco Andrzej Duda.
Tra la folla anche l’ex premier italiano Mario Draghi, così come il primo ministro ungherese Viktor Orbán. La delegazione italiana vede anche la partecipazione del presidente della Camera Lorenzo Fontana, del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti come anche del ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e del senatore Maurizio Gasparri . Tra i reali, la regina Sofia di Spagna e la rappresentanza reale del Belgio.
La messa funebre, celebrata dal Cardinale
Giovanni Battista Re per evitare affaticamenti al sommo Pontefice, viene preceduta dalla recita del rosario mentre l’omelia della messa esequiale è affidata a Papa Francesco: “Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marco’ la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita“. Ed ancora: “Un “pastore” attento al suo “gregge”, accompagnato nel commiato finale dal “popolo di Dio” che in vita ha curato con “sapienza, delicatezza e dedizione”.
Un taglio filosofico voluto dal Santo Padre che conclude la sua omelia con le parole: “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!“.
Al lato, il posto più vicino al feretro ricoperto di assi di rovere, monsignor Georg Gänswein, colui che è stato il segretario particolare di Papa Benedetto XVI e che si è trasferito insieme a lui nel monastero Mater Ecclesiae nei giardini vaticani, assieme alle Memores Domini vestite in nero e gli altri membri della Famiglia Pontificia, di fatto le persone che sono state fisicamente più vicine a Joseph Ratzinger negli ultimi dieci anni lontano dal Soglio Pontificio.
Dopo l’ingresso in Piazza Sa Pietro dei dodici sediari che hanno posizionato il feretro sul tappeto, è proprio monsignor Georg
Gänswein ad accogliere la bara posizionando sulla cassa lignea il vangelo e baciando teneramente per l’ultima volta il rovere che contiene le spoglie del Pontefice Emerito. Il segretario inoltre ha scortato il feretro per l’uscita dalla Piazza seguendo gli sediari verso il luogo della tumulazione finale nelle Grotte Vaticane proprio nel posto dove fu tumulato Giovanni Paolo II prima di essere spostato nella Basilica stessa, nelle vicinanze della statua della Pietà di Michelangelo.
Complice una nebbia fittissima che ha avvolto la Basilica dalla notte, e temperature ben diverse dai giorni scorsi senza dubbio più rigide, la piazza non si è riempita completamente come previsto, lasciando spazi vuoti dal presepe ligneo construito con i legname del Friuli Venezia Giulia verso via della Conciliazione. Sono state verificate anche dei tentativi di truffa da parte di personaggi non identificati, con la tentata vendita di biglietti di posti in prima fila, un tentativo che vede tanto i turisti truffati, quanto il Vaticano, assolutamente colpiti, da tale disegno criminale tanto più in un momento di lutto.
L’imponente impiego delle forze dell’ordine, Giardia di Finanza, Polizia di Stato,Carabilineri, Polizia locale di Roma Capitale ed ovviamente la Gendarmeria dello Stato Vaticano, hanno garantito la sicurezza di tutta l’area con la presenza in divisa ed in borghese sia nei varchi di accesso, quanto nella piazza, fino alle zone limitrofe ai luoghi sacri delle esequie controllate dopo un’attenta bonifica nei giorni precedenti.
Moltissimi gli oggetti sequestrati, dai contenitori di liquidi, bottiglie borracce, fino ad oggetti pericolosi come ombrelli e sedie pieghevoli. Un ordine pubblico mantenuto sin dai giorni scorsi con l’apertura della camera ardente.