Ernesto ci racconta in prima persona quell’anno particolare, il 1968
Nel mitico anno ’68 sapevo poche canzoni e molte me le aveva insegnate il grande amico Duilio Delprete, anch’egli come me, giunto nella Capitale da Cuneo. Io, Duilio, Poerangelo Civera e Beppe Chierici, “i 4 dell’ Oca Selvaggia”, dai noiosi e pettegoli portici cunesi..direttamente a Piazza del Popolo a “fare la Boheme” chi come attore, chi come cantante o cabarettista.
Io intanto mi ero iscritto all’Accademia di Belle Arti di Via Ripetta proprio per vivere piu’ intensamente possibile la vita artistica che in quel quadrante ferveva assoluta. Duilio con la sua compagna Edmonda Aldini faceva teatro politico con il PCI. Beppe, che stava pure lui a Via dell’Orso con la sua compagna cantante Daisy Lumini, metteva in scena con lei il folk toscano e le traduzioni dal francese di George Brassens con il quale aveva vissuto a Parigi. Pierangelo lavorava con il mitico Ronconi e di li a pochi mesi sarebbe stato uno dei protagonisti dell'”Orlando furioso” a Spoleto.
E io? Io per campare vendevo disegni e scenografie a Piazza Navona e poi con i miei favolosi conterranei facevo politica, teatro e canzoni di lotta che sarebbero diventate la colonna sonora del nostro “Teatro di strada”. Non avevo un attimo di pausa, dunque, in questo rutilare di “cultura alternativa” e spesso avevo come guida politica e culturale quel grande intellettuale di Bruno Grieco, figlio di Ruggero, uno dei fondatori del partito.
La sera, in Via Belsiana, tutti ad ascoltare il capo e le sue indicazioni su temi luoghi e momenti in cui intervenire in citta’. E fu proprio in una di quelle sere che Grieco mi presento’ Gianmaria Volonte’ con il quale, per due anni, insieme al gruppo formatosi all’uopo, demmo origine alle nostre azioni di strada.
Ma questo ve lo racconto la prossima volta.
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