Molti anni fa, quando avevo preso da poco confidenza con la conduzione di Zona Cesarini, mi imbattei in uno di quei momenti in cui cominci a sudare freddo davanti al microfono per non sapere come andare avanti, sentendo le gocce scendere dalle ascelle.
Avevo avuto l’infelice idea di chiedere a uno dei più famosi e preparati giornalisti sportivi italiani quale fosse il più grande atleta di tutti i tempi, comprese tutte le discipline. Qualche anno dopo la Gazzetta dello Sport formulò un torneo con tanti campioni dello Sport dove, giorno dopo giorno, il tabellone si assottigliava per le varie eliminazioni. Ricordo che oltre ai fenomeni All Time, nel seeding figuravano anche Ribot e Varenne, il purosangue e il trottatore che sbancarono il mondo con le loro vittorie; il primo ritiratosi addirittura imbattuto nelle sedici corse disputate, molte vinte per dispersione, con due Arc de Triomphe e un King George.
Alla fine del Torneo della Rosea figuravano nomi come, Muhammad Ali, che vinse!, Carl Lewis, Michael Jordan, Eddy Merckx, Michael Phelps, Fausto Coppi, Valentina Vezzali, Sara Simeoni, Pelè, Maradona, Roger Federer, Rod Laver… C’era l’imbarazzo della scelta, e qualsiasi decisione finale avrebbe lasciato l’amaro in bocca a chi aveva nel cuore un campione diverso dal prescelto.
Come detto, molti anni prima, avevo cominciato a fare questo “gioco del più grande” in trasmissione, e avendo come ospite Rino Tommasi, una vera autorità nella boxe e nel tennis, ma non solo, mi venne in mente di stuzzicarlo riguardo alla supremazia assoluta di uno sportivo, considerando il panorama completo. Da insuperato conoscitore della materia, Tommasi sfoderò una risposta che negli anni ancora mi mette in difficoltà, come quella sera in diretta sulle frequenze di Radio1. “Non ho dubbi!, disse il Rino più popolare del giornalismo sportivo: “Wayne Gretzky! Nessuno ha dominato uno sport come lui!”. Non avendo mai sentito parlare del più grande hockeista su ghiaccio della storia, colpa mia, cominciai davvero a sudare freddo per dover far fronte a quella lacuna in diretta sul fenomeno canadese. The Great One, il grande, non The Greatest come il meno modesto Muhammad Ali, era la conferma del mio scarso sapere rispetto a quello di Tommasi.
Da quella sera, naturalmente, sono andato a studiare la vita e la carriera del più famoso numero 99 dello sport, il miglior giocatore ad avere mai militato nella NHL. Qualcuno potrebbe obiettare che la valenza dell’Hockey su ghiaccio sia inferiore a quella di altri sport più seguiti e più internazionali, ma alla fine chi lo decide con certezza? Come sempre le considerazioni restano personali. Tadej Pogačar ha dominato il Giro d’Italia come forse nemmeno Eddy Merckx riusciva a fare. Lo sloveno ha vinto il suo primo Tour a ventun anni e potrebbe battere il record di Jacques Anquetil, Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain, vincendone sei.
Sarà alfine considerato il più grande di tutti? Come mi rispose il Cannibale belga, alla domanda di chi fosse The Greatest in sella, “Ognuno è stato il campione della sua epoca”. Detto da uno che non sarà mai superato per le sue innumerevoli vittorie, sia nelle corse a tappe, sia nelle corse di un giorno, sia contro il tempo.
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